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Giuseppe Conte, perquisizione a casa da parte della GdF: nel mirino consulenze da 400 mila euro

giuseppe conte perquisizione

La GdF avrebbe effettuato una perquisizione a casa di Giuseppe Conte nell'ambito di un fascicolo di indagine riguardante consulenze.

Nelle scorse settimane, la Guardia di Finanza avrebbe effettuato una perquisizione a casa del capo politico del M5S Giuseppe Conte su ordine della Procura di Roma. I militari gli avrebbero chiesto fatture e documenti relativi a consulenze (del valore di 3-400 mila euro) da lui fatte per conto di Francesco Bellavista Caltagirone all’epoca in cui era proprietario del gruppo Acqua Marcia.

Perquisizione a casa di Giuseppe Conte

La notizia è stata riportata da Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian su Domani che ha inoltre fornito i dettagli del fascicolo nell’ambito del quale sarebbe avvenuta la perquisizione. Si tratta di un’indagine al momento senza indagati che la pm Maria Sabina Calabretta ha ereditato dai colleghi di Perugia che da mesi stanno indagando sulle dichiarazioni dell’imprenditore Piero Amara e sulla Loggia Ungheria.

Interrogato nel 2019, l’uomo aveva parlato delle consulenze di Conte e del suo mentore Guido Alpa (che si sono sempre detti estranei ad ogni addebito) e affermato di aver “raccomandato”alcuni avvocati a Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni esterne di Acqua Marcia, per ottenere l’omologazione del concordato davanti al tribunale di Roma.

Perquisizione a casa di Giuseppe Conte e Guido Alpa

Oltre che da Conte, secondo Domani la GdF si sarebbe recata anche da Guido Alpa, Enrico Caratozzolo e Giuseppina Ivone, altri togati che hanno lavorato con l’ex premier. In una lettera firmata (anche) da Centofanti, si legge infine che “per effettuare la ricognizione dei rapporti giuridici di una società controllata (la Acquamare) Conte avrebbe ottenuto un compenso pari a 150 mila euro“.