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Gomiero non chiude a coalizioni: via alla raccolta firme

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Il cofondatore 10 Volte Meglio racconta il dietro le quinte e gli obiettivi di neonato gruppo politico.

Dall’impresa, il managing e le grandi aziende fino alla finestra che porta alla grande politica. Dal Benetton group al gruppo politico capitanato da Andrea Dusi: 10 Volte Meglio. Lucio Gomiero ha la tempra di chi è stato forgiato negli uffici delle grandi idee e dei grandi profitti, la scelta poi di scendere in politica denota la volontà di assumersi la responsabilità di una grande, vecchia promessa italiana: il cambiamento.

L’intervista a Lucio Gomiero

GomieroLucio Gomiero, sei il cofondatore di 10 Volte Meglio. Come è nata l’idea?
Alla fine dell’estate, un gruppo di amici riflette sul tema politico: era settembre, eravamo in 15. Io mi trovavo in volo, loro erano in riunione. All’atterraggio mi collego, nasce questa idea e insieme decidiamo: “Partiamo!”. E’ solo l’inizio di una storia meravigliosa, quella di un gruppo di amici, il nostro collettivo guidato da Andrea (Dusi, presidente del gruppo politico ndr.).

Siete in giro per l’Italia a raccogliere firme e consensi. Quali difficoltà state incontrando?
In questo momento siamo gli unici nella raccolta firme. Stiamo affrontando le forche caudine di questa certificazione per far nascere il nostro partito: si tratta di una formula bizantina, che però rispettiamo. Alcuni partiti hanno rinunciato. Noi vogliamo andare fino in fondo per dimostrare la nostra presenza, la nostra coesione, al di là delle regole. Un forte “toc toc” alla porta degli italiani.

L’elettorato di 10 Volte Meglio

Qual è la tipologia di elettorato a cui vi state rivolgendo?
Noi pensiamo a tutta l’Italia. Il nostro pensiero va a tutto l’elettorato: per dare il futuro all’Italia abbiamo bisogno delle migliori menti, dei migliori professionisti e dei migliori manager in tutti i diversi ambiti. Grazie a loro riusciremo a definire i futuri, cominciando a realizzarli oggi. Noi non vogliamo essere contrappositivi rispetto agli altri, vogliamo aggiungere qualcosa di nuovo: quel quid che fino ad adesso è stato assente.

Coalizioni, Forza Italia e centrodestra

Doveste raggiungere il 3% e accedere alla camera, ammesso e non concesso che vinca la coalizione di centrodestra (la più quotata in questo momento), valutereste una coalizione?
Per ora pensiamo a consolidare il nostro gruppo. In 250 si sono offerti per le liste elettorali, dovessimo raggiungere il 3% allora avremo a disposizione una manciata di candidati. Noi vogliamo dare questo apporto all’Italia, siamo aggiuntivi non oppositivi. Se tutte le disposizioni dovessero essere a nostro benestare allora ragioneremo solo con chi ci metterà in condizione di disegnare il futuro di cui parliamo. Siamo aperti non siamo di opposizione.

Da vecchi imprenditori a imprenditori digital, come vedrebbe una coalizione con Silvio Berlusconi?
Noi stiamo guardando al panorama senza differenze e con rispetto per tutti, non riusciamo a leggere le nuove dinamiche dei partiti: destra, sinistra e centro hanno cambiato interpretazione, non sono più come una volta e gli aderenti di tutto il paese ci chiedono differenti chiavi di lettura. Vogliamo fare tanto per molti settori, agire significativamente e subito anche se qualcuno tra i nostri elettori ci ha detto che ci basta “non fare lo sgambetto”.