Uri Ben Yaakov, tenente colonnello riservista dell’esercito israeliano e membro dell’International Institute for Counter-Terrorism della Reichman University ha analizzato l’attacco di Hamas a Israele, facendo previsioni su come sarà il futuro dello scontro.
L’analisi dell’esperto
Uri Ben Yakoov ha commentato che l’attacco di Hamas “è stato una sorpresa, e lo è stato dal punto di vista strategico”. Aggiungendo: “Il problema principale è stato che l’intelligence israeliana non ha calcolato in maniera corretta le intenzioni e le motivazioni di Hamas. Da questo errore di valutazione, che ha portato a non comprendere quello che sarebbe successo, è partito tutto.”
Ha continuato l’esperto: “La risposta israeliana è stata tattica. L’obiettivo primario era liberare tutte le aree invase, per ripristinare la situazione a come era prima di sabato. Poi, parallelamente, abbiamo attaccato a Gaza, ma il problema principale lì è che ci sono i nostri cittadini e che bisogna prendere quindi molte precauzioni.”.
Ha poi concluso dicendo che probabilmente la mossa successiva sarà condurre un’operazione via terra a Gaza.
Rischi molto alti anche a Nord
L’esperto ha dunque analizzato la situazione nel resto del Paese. Benché a Sud si trovi la zona più calda, i rischi sono alti anche a Nord. Ha infatti affermato: “I rischi a Nord sono molto alti, perché Hezbollah dispone di alcuni missili a lunga gittata e ad alta precisione sugli obiettivi”.
Aggiungendo infine: “In Libano il ruolo dell’Iran è più accentuato, nei suoi legami con Hezbollah, che non a Gaza. L’area è molto protetta, più che a Sud.”