> > Guerra in Ucraina, Kiev: “Invasione truppe russe nella sua fase più attiva”

Guerra in Ucraina, Kiev: “Invasione truppe russe nella sua fase più attiva”

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Guerra in Ucraina: il Governo di Kiev ha segnalato che l’azione militare delle truppe russe nel Paese si sta manifestando nella sua fase più attiva.

Guerra in Ucraina: il Governo di Kiev ha segnalato che l’azione militare delle truppe russe nel Paese si sta manifestando nella sua fase più attiva.

Guerra in Ucraina, Kiev: “Invasione truppe russe nella sua fase più attiva”

Nella giornata di martedì 24 maggio, a tre mesi dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, il portavoce del Ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al conflitto.

Secondo quanto riferito dalla BBC, il portavoce del Ministero della Difesa di Kiev ha asserito che la “campagna militare russa è entrata nella sua fase più attiva”. Motuzyanyk, inoltre, ha precisato che le truppe inviate da Mosca stanno tentando di accerchiare le forze ucraine a Severodonetsk e Lysychansk. Entrambe le città ucraine sono situate in corrispondenza delle rive del fiume Siversky Donets, a est del Paese.

A proposito delle azioni militari volte a isolare le due città, il portavoce ucraino ha anche ribadito che i russi non hanno rinunciato al loro progetto di attraversare il fiume Siversky Donets.

Polizia ucraina: “Oltre dieci fosse comune nella regione di Kiev, otto a Bucha”

Nella regione di Kiev, intanto, il capo del dipartimento della polizia regionale Andriy Nebytov ha denunciato la scoperta di oltre dieci fosse comuni. A questo proposito, Nebytov ha precisato che otto delle dieci fosse comuni individuate si trovano a Bucha. Nella città dilaniata dai massacri compiuti dai militari russi, inoltre, sono state rinvenute quelle più grandi nelle quali sono stati recuperati tra i 40 e i 57 cadaveri.

In considerazione di quanto riportato da Ukrinform, il capo del dipartimento della polizia della regione di Kiev ha commentato il numero dei corpi trovati, dichiarando: “E purtroppo non si tratta di una cifra definitiva. In tutto, i corpi rinvenuti a Bucha sono 418, più della metà di persone uccise da colpi d’arma da fuoco”.

Kiev, Yermak: “L’integrità territoriale del Paese non è negoziabile”

Il capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina, Andriy Yermak, ha tenuto un intervento a Davos. In questa circostanza ha ribadito che l’integrità territoriale del Paese assediato dai russi non può essere negoziata.

Yermak, in particolare, ha affermato: “La NATO è l’unica organizzazione in Europa capace di garantire la sicurezza ai suoi membri, ma alcuni alleati ancora pongono il veto al nostro ingresso. Continuiamo a sentire proposte di capitolazione da parte nostra nei confronti della Russia o di cessioni del territorio, nonostante i crimini commessi dall’esercito russo e i tentativi di genocidio: Mosca non crede in un vero dialogo, ma detta condizioni. La nostra integrità territoriale non è negoziabile“.

NATO a Davos, Stoltenberg: “Guerra in Ucraina finirà con tavolo negoziati. Putin sblocchi porti ucraini”

Intervenendo alla medesima tavola rotonda al Forum economico di Davos, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, si è espresso sulla fine della guerra in Ucraina, affermando: “La guerra in Ucraina finirà molto probabilmente con un tavolo di negoziati. La domanda è come e quando. Per questo pensiamo che l’Ucraina per raggiungere un risultato accettabile al tavolo dei negoziati deve essere forte sul campo di battaglia. E quindi la sosteniamo in questo”.

In relazione ai porti ucraini bloccati dai russi e alla crisi alimentari generata dal conflitto, Stoltenberg ha asserito: “Tocca a Putin rimuovere il blocco su Odessa e su altri porti ucraini per permettere l’export di grano fuori dal Paese. Questa è davvero la sua responsabilità. La guerra che sta causando l’aumento dei prezzi e la scarsità di cibo non è colpa delle sanzioni dell’Ue e della Nato ma è diretta conseguenza della guerra di Putin. Ben vengano gli sforzi dell’Ue e della NATO di trovare alternative per fare uscire il grano, su strada o ferrovia, ma la strada più semplice è finire la guerra e sbloccare i porti“.

Von der Leyen: “Intesa su embargo petrolio da parte dell’UE ancora lontana”

Nel frattempo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha comunicato di non avere la speranza che l’Unione europea approvi l’embargo sul petrolio russo in occasione del vertice fissato per la prossima settimana.

Durante un’intervista a Politico rilasciata dal Forum economico di Davos, infatti, la presidente della Commissione UE ha ammesso: “Non mi aspetto che ci sia un’intesa sull’embargo al petrolio al vertice europeo della prossima settimana, è inutile dare false aspettative – e ha aggiunto –. C’è un elemento politico da discutere, ovvero quanto gli altri 26 Paesi membri vogliono concedere all’Ungheria in fatto di investimenti, ma le principali difficoltà sono tecniche e ne stiamo parlando in questi giorni”.

Guerra in Ucraina, Lamorgese: “4.500 minori non accompagnati giunti in Italia”

Nella giornata di martedì 24 maggio, durante la prima tappa del Tour promosso dall’Associazione logistica dell’intermobilità sostenibile, il ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese, ha rivelato il numero di minori ucraini giunto in Italia senza accompagnatori.

Il capo del Viminale ha spiegato: “Sono 4.500 sinora i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina affidati a parenti con provvedimenti del tribunale. I profughi sin qui accolti sono oltre 121 mila per lo più donne e bambini, inseriti parte nel nostro sistema di accoglienza e in parte molto più ampia ospitati dai loro stessi connazionali. Per la nostra legge, quelli non accompagnati dai genitori risultano non accompagnati e per l’affidamento serve la pronuncia dell’autorità giudiziaria. Circa 27 mila minori sono stati inseriti nel circuito scolastico, momento importante per far superare loro il trauma del distacco dalle proprie case e dalle proprie famiglie, e molti altri seguono le lezioni in DaD. Complessivamente, gli arrivi quotidiani però diminuiscono: nei primi tempi giungevano anche 4/5 mila profughi al giorno, ora sono poche centinaia e alcuni stanno anche tornando indietro“.