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Autopsia su Hamid Imeri, soffocato dal padre a 5 anni

Hamid Imeri

Hamid Imeri, 5 anni, è stato soffocato dal padre con problemi di depressione: non si escludono patologie come concausa del decesso

Hamid Imeri era un bambino di soli 5 anni. Suo padre Besart ha ammesso di averlo ucciso, senza però saper spiegare realmente il motivo del suo gesto. Il piccolo è morto per asfissia. L’autopsia del medico legale Mauro Pesaresi non ha sciolto in ogni caso tutti i dubbi. Infatti non si sono resi evidenti segni esterni di violenza. L’uomo, un disoccupato macedone di 27 anni, si trova in cura per depressione. Inoltre è padre di un altro bimbo piccolo e con la moglie in attesa di un terzo figlio. Il genitore avrebbe soffocato Hamid tappandogli naso e bocca. Così la morte del piccolo sarebbe sopraggiunta nel giro di pochi secondi, senza possibilità di reazione alcuna.

Gli inquirenti che stanno indagando sulla vicenda, a questo punto dovranno verificare alcuni dettagli del racconto di Besarti. Il medico legale, del resto, non esclude neppure l’ipotesi di eventuali patologie del bimbo come concausa della morte. Per tale ragione sono previsti degli ulteriori approfondimenti sugli esami istologici. Il tutto avverrà alla presenza, così come durante l’autopsia, del perito della difesa Raffaello Sanchioni. La Procura di Ancona sta intanto procedendo per omicidio volontario aggravato.

Hamid Imeri ucciso dal padre

Besart Imeri, disoccupato macedone di 27 anni, il 4 gennaio scorso ha ucciso suo figlio di soli cinque anni. Da tempo l’uomo era in cura per una forte depressione, caratterizzata da frequenti sbalzi di umore. Il genitore ha assassinato il piccolo Hamid non appena i due erano saliti in macchina per fare una passeggiata. Agli inquirenti Besart ha raccontato di essersi sentito “posseduto da qualcosa, forse un’entità soprannaturale“. Tale entità lo avrebbe poi abbandonato una volta compito l’omicidio sul bimbo. Il gip ha convalidato l’arresto di Besart, che per il momento resta in carcere.

L’avvocato Sebastianelli, nel contempo, ha chiesto il trasferimento di Besart in una struttura per malati di mente. La richiesta è stata però respinta dal gip. Non si esclude in ogni caso la possibilità di chiedere anche una perizia psichiatrica, in considerazione del racconto rilasciato dal 27enne. L’infanticida nei giorni scorsi aveva ribadito di fronte al giudice di avere avuto rapporti sempre sereni con la sua famiglia e gli altri parenti. Aveva però già accennato alla forte depressione causata alla perdita del lavoro qualche mese fa. Questi pensieri non lo faceva dormire di notte. Per questo motivo si trovava in cura presso gli psichiatri dell’ospedale di Jesi. L’uomo stava anche assumendo psicofarmaci.