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I dati Agenas sulla sanità italiana: Nord batte Sud 10 a 1

Fortissimi squilibri nella sanità italiana

L'approccio dei cittadini alla sanità italiana: Nord batte Sud e privato che minaccia sempre più il pubblico, specie nel Lazio

Una ennesima indagine svela quelle differenze che hanno reso il nostro paese un paradosso: i dati Agenas sulla sanità italiana dicono che Nord batte Sud 10 a 1. Insomma, il comparto vitale dello Stato è ancora affetto da profonde discrepanze territoriali e la sanità non è uguale per tutti. Attenzione, il dato era noto ma pare sia peggiorato. Da un lato infatti il nostro sistema assistenziale è carente per i problemi economici e di personale, dall’altro, come rileva Repubblica, “il governo decide di far scendere ancora il valore della spesa sanitaria rispetto al Pil”.

Sanità italiana: Nord batte Sud 10 a 1

Il risultato? Le Regioni viaggiano ognuna per conto proprio. Uno degli esempi addotti è quello per cui in Emilia-Romagna il sistema pubblico fa quasi 10 ecografie all’addome ogni 100 abitanti in un anno. E per esempio in Calabria? Ecco, lì il dato scende a 3,1. I pazienti quindi si sottopongono a troppi accertamenti per medicina difensiva e si rischia così l’inappropriatezza, solo che poi sono visti poco. E i dati su chi lavora meno? Esistono alcune realtà del Sud con una netta offerta pubblica inferiore rispetto al Centro-Nord. Tuttavia ci sono anche dati per cui contenuti si rileva che molti cittadini scelgono il privato e pagano per evitare attese e sistemi di prenotazione macchinosi.

La regione che sceglie di più il privato

La regione “regina” del privato sanitario? Il Lazio, dove accanto alle 3,5 ecografie all’addome fatte nel pubblico “ce ne sono sicuramente tante altre svolte a pagamento”. Agenas, l’agenzia sanitaria nazionale delle Regioni ha analizzato 10 prestazioni specialistiche. Ad esempio le ecografie addominali sono state il 10% in meno, le prime visite neurologiche il 13%.