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Temperature eccessive e malori: come evitare l'ictus di calore

Termometro

Il colpo di calore è una condizione potenzialmente letale e si può verificare abbastanza rapidamente in determinate circostanze: cosa sapere per evitare le conseguenze del caldo killer

Si muore di caldo. Sì, è vero. Il colpo di calore è una condizione potenzialmente letale che determina lo sviluppo di una temperatura corporea molto elevata e la conseguente disfunzione degli organi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Colpo di calore, cos’è e quando si verifica

Il colpo di calore si può verificare abbastanza rapidamente in determinate circostanze: se si effettua uno sforzo a temperature eccessive (atleti o soldati), se ci si trova in un ambiente caldo e chiuso (lavoratori) o, più seplicemente, durante i giorni di grande caldo nei bambini piccoli, nelle persone anziane o sedentarie o con disfunzioni a cuore, polmoni, reni o fegato. Il colpo di calore si verifica perché l’organismo non riesce a perdere calore abbastanza velocemente in caso di eccessivo caldo. Poiché l’organismo non riesce a raffreddarsi, la temperatura corporea continua ad aumentare rapidamente finché non raggiunge livelli pericolosamente alti. Il colpo di calore può causare danni temporanei o permanenti agli organi vitali e maggiore è la temperatura (soprattutto se superiore a 41 °C) maggiore sarà la rapidità con cui si manifestano i problemi. Può causare anche la morte. (Leggi qui come prevenire i malori legati al caldo: https://www.notizie.it/ondata-di-caldo-africano-i-10-consigli-della-croce-rossa-cosa-fare-e-cosa-mangiare/).

Colpo di calore, i sintomi e la cura

I tipici sintomi premonitori del colpo di calore sono: affaticamento, capogiri, cefalea, debolezza, dolori muscolari, goffaggine e scarsa coordinazione motoria, nausea, stordimento, visione annebbiata e vomito. È bene notare che le persone che ne sono affette non si accorgono che la temperatura del loro corpo sta aumentando eccessivamente. Cosa fare? Quando si manifesta un colpo di calore, il corpo deve essere raffreddato immediatamente ed è necessario l’intervento di medici e paramedici specializzati. In attesa del trasferimento in ospedale, la persona deve essere immersa in acqua fredda (fiume, lago, vasca da bagno) per ridurre il rischio di annegamento. Ma attenzione: l’immersione non va eseguita se il soggetto è confuso o non in grado di collaborare. In questo caso, il raffreddamento deve avvenire attraverso la nebulizzazione del corpo con acqua (calda o tiepida) e l’esposizione dello stesso a un ventilatore.