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Il killer voleva dimostrare che l'arma sparava: ecco come è morto Maimone

Per una brutale ostentazione di violenza, ecco come è morto Maimone

Dopo un diverbio su costose scarpe pestate nella calca il killer voleva dimostrare che l'arma sparava: ecco come è morto Maimone

Il killer voleva dimostrare che l’arma sparava ed ha fatto fuoco addosso al gruppo in cui c’era una vittima del tutto estranea alla lite: ecco come è morto Francesco Pio Maimone. Secondo alcuni passaggi dell’ordinanza di fermo pubblicati da Il Mattino Il 18enne napoletano Francesco Pio ammazzato da un suo omonimo 19enne sarebbe stato il bersaglio casuale della dimostrazione che il revolver impugnato dal killer non era una scacciacani ma vero.

Ecco come è morto Maimone

Da quanto si apprende il fermato, Francesco Pio Valda, avrebbe tirato fuori la pistola durante un litigio nel quale stava soccombendo e dopo aver esploso due colpi in aria, avrebbe continuato a sparare ad altezza uomo. Un orrore nell’orrore dello chalet di Mergellina, a Napoli. Maimone non conosceva nessuno di quelli che si fronteggiavano e non stava partecipando alla lite fra i due esponenti di due comitive che si stavano fronteggiando, una di Barra e San Giovanni e l’altra del Rione Traiano. E perché la sue gang si stavano sfidando? Secondo la Squadra Mobile della Questura di Napoli, una scarpa sporcata.

Scarpe da mille euro e risposte brusche

Un giovane aveva pestato il piede ad un “rivale” davanti allo chalet “Da Sasà” e da lì sarebbe partito il diverbio diventato lite e poi omicidio. Le intercettazioni telefoniche che sono agli atti parlano di “un uomo non ancora identificato che ha telefonato a Francesco Pio Valda per metterlo in guardia. Lo ha avvisato che alle prime ore della mattina lui e altri componenti del gruppo sono stati prelevati dalla polizia per essere ascoltati in Questura”.