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Il rabbino di Mosca lascia la Russia perché contrario alla guerra

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Il rabbino di Mosca è stato costretto a lasciare la Russia perché contrario alla campagna militare in Ucraina: ora si trova in esilio in Ungheria.

Pinchas Goldschmidt, il rabbino capo di Mosca, ha lasciato la Russia perché si rifiuta di sostenere la campagna militare in Ucraina.

Il rabbino capo di Mosca ha lasciato la Russia

Pinchas Goldschmidt, il rabbino capo di Mosca, ha lasciato la Russia. Una scelta dettata dalle pressioni politiche delle autorità locali, dato che il funzionario della religione ebraica si è più volte rifiutato di sostenere la campagna militare in Ucraina.

Goldschmidt è rabbino capo di Mosca da quasi 30 anni, dal lontano 1993. È inoltre presidente della Conferenza dei Rabbini Europei. Nel settembre 2005 era già stato espulso dalla Russia, ma a seguito di una campagna internazionale era riuscito a rientrare nel paese. Cinque anni, gli è stata riconosciuta la cittadinanza russa per decisione dell’allora presidente della Russia Dmitry Medvedev.

Goldschmidt è fuggito in Ungheria

A dare la notizia è stata la giornalista newyorkese Avital Chizhik-Goldschmidt, moglie di uno dei figli del rabbino, la quale ha raccontato che il funzionario religioso e sua moglie Dara si sono rifiutati di sostenere la guerra. Il tweet recita:

«Sono volati in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni. Il dolore e la paura nel nostro famiglia negli ultimi mesi è al di là delle parole».