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Ilaria Salis, il padre: "In carcere la chiamano Giovanna d'Arco"

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Il padre di Ilaria Salis è stato ospite alla trasmissione di Rete4 Prima di domani

Roberto Salis, intervistato da Bianca Berlinguer, ha parlato delle condizioni della figlia, detenuta da 11 mesi in un carcere in Ungheria.

Parla il padre di Ilaria Salis

Ho trovato mia figlia più serena e tranquilla rispetto a lunedì” ha dichiarato l’uomo, aggiungendo “Lunedì era molto emozionata perché sapeva che c’erano molti suoi amici e mi ha detto che le girava un po’ la testa quando era in tribunale“. La conduttrice ha quindi chiesto al padre di Ilaria quali fossero le condizioni in cui è detenuta: “Ci sono alcuni segnali di miglioramento. Ieri sono arrivate una serie di persone della Polizia Penitenziaria per fare alcune domande a mia figlia. È arrivata una psicologa che le ha chiesto come sta emotivamente, è arrivata una educatrice” ha affermato, spiegando “Credo sia partita una ricerca delle motivazioni di difficoltà nello stare in quel carcere. Questo ha portato qualche lieve beneficio di cui godono anche le compagne di carcere di mia figlia. Infatti la chiamano Giovanna d’Arco“.

Il processo

L’insegnante 39enne è rinchiusa in un carcere di Budapest da quasi un anno. L’11 febbraio scorso è stata arrestata per lesioni aggravate nei confronti di alcuni esponenti di estrema destra, che stavano partecipando ad una manifestazione per commemorare le imprese di un battaglione nazista che nel 1945 si oppose all’Armata Rossa. L’attivista non è stata arrestata in flagranza di reato, bensì alcune ore dopo mentre si trovava su un taxi.

L’incontro tra Meloni e Orban

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato l’omologo ungherese, Viktor Orban, a Bruxelles. I due leader hanno avuto un colloquio privato, dove si è discusso anche del caso di Ilaria Salis. “Anche lì vige l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ha spiegato la premier al termine dell’incontro, sottolineando che oltre a richiedere “un rapido e giusto processo” bisognerà rispettare i protocolli di Budapest.