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Arriva in ospedale con dolore al collo, dimessa dopo poche ore: muore a 31 anni

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Sofja, 31 anni, e Charles, 24: due giovani vite spezzate, un ospedale sotto indagine. Il pronto soccorso di Cassino al centro di entrambe le tragedie.

Un malessere improvviso, un dolore intenso al collo e un rapido intervento medico: così è iniziata la notte che ha segnato tragicamente il destino di Sofja Rossi, 31 anni. Trasportata d’urgenza in ospedale a Cassino, sottoposta a una serie di accertamenti, la giovane era stata dimessa poche ore dopo. Tuttavia, il ritorno a casa ha scatenato una drammatica svolta, lasciando aperti molti interrogativi su quanto accaduto.

Due vittime, un solo ospedale: i casi che scuotono Cassino

Charles Yeboah Baffour, 24 anni, studente universitario originario del Ghana, è morto il 5 aprile 2025 all’ospedale Santa Scolastica di Cassino, dopo un incidente con il monopattino. Anche lui, come Sofja Rossi, era stato trasportato al pronto soccorso, visitato e dimesso. Tuttavia, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al tragico epilogo.

Le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sette operatori sanitari, tra medici e infermieri, accusati di presunti errori diagnostici e ritardi nei trattamenti. In particolare, si sospetta che una TAC cranica eseguita inizialmente non abbia evidenziato un’emorragia interna dovuta alla rottura della milza e a lesioni renali, condizioni che avrebbero richiesto un intervento chirurgico urgente.

Questo tragico episodio richiama dolorosamente la vicenda di Sofja Rossi, morta dopo essere stata dimessa dallo stesso ospedale senza che fossero stati individuati tempestivamente segnali di pericolo. Entrambi i casi sollevano interrogativi inquietanti sulla qualità e tempestività delle cure, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita e di riforme concrete per evitare che altre vite vengano spezzate in circostanze simili.

Si presenta in ospedale con dolore al collo, dimessa poche ore dopo: muore a 31 anni

La notte tra il 14 e il 15 luglio Sofja è stata accompagnata in ambulanza all’ospedale ‘Santa Scolastica’ di Cassino, proveniente da Pontecorvo, a causa di un dolore acuto che partiva dal collo e si estendeva fino alla schiena. In ospedale i medici hanno eseguito un elettrocardiogramma e diversi esami, che sarebbero risultati tutti nella norma. La diagnosi sospettata è stata una cervicalgia, un disturbo che interessa la zona del collo e provoca sintomi come dolore e rigidità. Data l’assenza di segnali preoccupanti, la donna è stata dimessa nel giro di poche ore.

Rientrata nella sua casa di Pignataro Interamna, dove viveva insieme al marito, Sofja ha continuato ad accusare dolori molto intensi, che si sono aggravati nei giorni successivi. La notte del 18 luglio è stato necessario un nuovo intervento del 118, ma i soccorsi si sono rivelati vani: Sofja è morta a soli 31 anni.

La salma è stata posta sotto sequestro e l’autopsia, che verrà eseguita dopo il conferimento dell’incarico previsto per lunedì dalla Procura, sarà determinante per chiarire le cause del decesso e accertare eventuali responsabilità. L’esame dovrà stabilire con precisione se nella prima visita ospedaliera siano stati trascurati elementi clinici rilevanti che avrebbero potuto modificare l’esito. Attualmente il fascicolo per ‘omicidio colposo’, aperto dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, è contro ignoti.