> > In pensione prima ma accettando un taglio importante, ecco opzione Uomo per M...

In pensione prima ma accettando un taglio importante, ecco opzione Uomo per Meloni

In cosa consiste l'Opzione Uomo della Meloni

Come farà Giorgia Meloni ad evitare il ritorno dello "scalone a 67 anni": si andrà in pensione prima ma accettando un taglio importante

Si andrebbe in pensione prima ma accettando un taglio importante, ecco opzione Uomo per  Giorgia Meloni, cioè la misura che sta tenendo banco prima ancora che il governo in pectore diventi un esecutivo operativo. E c’è un motivo: dal primo gennaio di tornerà alla Legge Fornero.  Lo scopo è quello di evitare lo scalone a 67 anni che tornerà da gennaio, perciò Fratelli d’Italia studia “Opzione Uomo” come già accaduto con Opzione Donna. 

In pensione prima ma accettando un taglio 

Il vantaggio è quello dei costi, lo dicono dati e simulazioni: sarebbero inferiori a Quota 41 chiesta dalla Lega e sindacati, ma si tratterebbe di accettare un taglio significativo fino al 31% dell’assegno anche per gli uomini. Parliamo quindi, come illustrato da Repubblica, della “pensione anticipata a 58-59 anni con 35 di contributi e ricalcolo dell’assegno tutto contributivo. La possibilità di cessare l’attività prima verrà infatti controbilanciata da una riduzione nell’importo da percepire, che varierà dal 13 al 31%”. 

La linea di continuità fra Meloni e Draghi 

Ma quel è lo scopo? Andare oltre l’impostazione dei requisiti della Legge Fornero. Su tutto c’è un dato economico di rilievo assoluto: quello per il quale “la spesa pensionistica è senza freni e si prevede che a fine 2025 essa sarà il 17,5% del Pil, due punti sopra a quelli attuali, circa 350 miliardi, 100 in più di dieci anni fa”. Da questo punto di vista si conferma anche il filo di continuità fra Giorgia Meloni e Mario Draghi, dato che il premier uscente con “Opzione Tutti” aveva già messo sul tavolo l’idea di permettere di anticipare l’uscita e trascorrere più anni in pensione ma con una penale da pagare.  Quello che ora va sciolto è il nodo delle risorse e delle rivalutazioni per le pensioni di minore importo, “un’operazione che ha già fatto salire la spesa pensionistica, come si legge nei numeri della Nadef”.