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La Sardegna brucia, gli incendi nel Nuorese sono dolosi: in fumo oltre 700 ettari di terreno

Incendi in Sardegna dolosi nel Nuorese

Sono dolosi gli incendi che hanno messo a dura prova il Nuorese, in Sardegna, e che hanno bruciato circa 700 ettari di terreno.

Gli incendi che hanno colpito la Sardegna, con particolare attenzione a quelli divampati nel Nuorese, sono dolosi: le fiamme hanno provocato la distruzione di oltre 700 ettari di terreno danneggiando aziende agricole, allevamenti e impianti di irrigazione.

Incendi in Sardegna, dolosi i roghi nel Nuorese: bruciati 700 ettari

I roghi che hanno devastato la Sardegna nella giornata di domenica 6 agosto sono dolosi. Le fiamme hanno spazzato via circa 700 ettari di terreno tra Posada e Siniscola, nel Nuorese, 45 ettari a Gairo, in Ogliastra, e diverse aree alla periferia di Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari. A Quartu è andato a fuoco un camping sulla spiaggia a causa della rapida propagazione dell’incendio alimentato dal forte vento.

A distanza di circa 24 ore, la situazione sull’isola sembra essere sotto controllo anche se, per la giornata di lunedì 7 agosto, è stata diramata un’allerta rossa per pericolo estremo di incendi. Martedì 8, gran parte dell’isola sarà declassata ad allerta arancione e gialla.

Dalle prime ore di lunedì 7 canadair ed elicotteri della flotta regionale sono entrati in azione per bonificare le aree ancora a rischio su tutto il territorio sardo mentre, nel pomeriggio, sono intervenuti per contenere i roghi divampati a Castiadas, nella parte meridionale dell’isola, Santa Teresa Gallura e Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari.

Le circa 800 persone evacuate in provincia di Nuoro nella giornata di domenica 6, intanto, hanno potuto fare ritorno alle proprie abitazioni solo nella notte. Intanto, è stato riferito che le fiamme hanno causato il ferimento di quattro persone: un pensionato a Posada, una donna di 78 anni a San Giovanni di Posada, un vigile del fuoco a Quartu Sant’Elena e un ragazzo di 23 anni portato in ospedale a Nuoro.

Danni e interventi dei vigili del fuoco

Le fiamme hanno severamente danneggiato aziende agricole, allevamenti, impianti d’irrigazione, elettrici e di pompaggio. Nella zona di Baronia, alcune aree sono rimaste senz’acqua potabile. Coldiretti Sardegna sta monitorando la situazione e tentando di fornire sostegno alle aziende compromesse dai roghi.

“Ribadiamo la necessità, più che mai, di una mobilitazione generale e di un monitoraggio costante a salvaguardia del territorio, che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine e mondo agricolo sia per cercare di prevenire e arginare un fenomeno che assume sempre più contorni criminali, sia per far fronte alle emergenze causate dalla devastazione delle fiamme “, ha detto il direttore regionale di Cia agricoltori italiani Sardegna, Alessandro Vacca.

Intanto, sono in corso le indagini. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Nuoro, Antonio Giordano, ha spiegato all’AGI che il fuoco è stato appiccato in più punti a Posada e Siniscola a distanza di 3-4 chilometri gli uni dagli altri. Per far fronte all’emergenza, sono stati impiegati 60 vigili del fuoco e 27 mezzi: alcuni uomini sono stati richiamati in servizio mentre altri sono stati inviati da altri comandi provinciali. “In 24 ore abbiamo gestito 140 interventi“, ha detto Giordano, facendo riferimento agli incendi del Nuorese e dell’Ogliastra.

Parla la geologa Laura Cadeddu: “Incendi manifestazione di appetiti e interessi criminali”

“Gli incendi attuali in Sardegna sono verosimilmente una manifestazione di appetiti e interessi criminali, come dimostra il fatto che sono tutti, o per la maggior parte, sia lungo le coste o nelle aree interne, localizzati in settori di elevato valore ambientale e paesaggistico sottoposti a tutela e vincoli, come le zone umide e stagnali di Posada parte anche del Parco Regionale di Tepilora, aree boscate del Parco Regionale dei Sette Fratelli, del Parco del Molentargius”, ha spiegato invece la geologa e presidente della Società italiana di geologia ambientale sezione Sardegna, Laura Cadeddu.

“In altri tempi e in altre zone avremo potuto pensare a piccoli interessi locali di allevatori e agricoltori, come accadevano e accadono ancora in alcuni casi, in pratica sempre gli incendi risultano come un approccio comodo degli esseri umani per il raggiungimento di finalità varie senza alcuno sguardo concreto e reale sul futuro, sul danno che si apporta”, ha aggiunto.