Un rapporto che tutti aspettavano. E che oggi, finalmente, svela ciò che è davvero accaduto. Il dramma dell’incidente della funicolare a Lisbona non è più solo un’immagine impressa nelle menti. Ora ha numeri, cause, dettagli.
Incidente funicolare Lisbona, cosa dice la perizia
Il documento del Gpiaaf, l’ufficio governativo che indaga sugli incidenti aerei e ferroviari, è stato pubblicato con un giorno d’anticipo.
Doveva arrivare venerdì. È uscito ieri, all’improvviso. E racconta la verità dietro l’incidente funicolare di Lisbona che mercoledì ha sconvolto il Paese. L’“Elevador da Gloria”, simbolo della città, si è trasformato in una trappola mortale quando il cavo di collegamento della cabina in discesa, il cosiddetto “trambolho”, si è spezzato.
Da quel momento, tutto è precipitato. Letteralmente.
Il conducente ha azionato i freni. Prima quello pneumatico, poi quello a mano. Ma il report parla chiaro: non è servito a niente. La funicolare ha preso velocità. Sessanta chilometri orari. In meno di cinquanta secondi ha distrutto ogni possibilità di salvezza, schiantandosi contro un edificio. Diciassette morti. Decine di feriti.
Gli esperti del Gpiaaf lo scrivono senza giri di parole: i freni non hanno potenza sufficiente quando il cavo cede. Non esiste un sistema di sicurezza ridondante in grado di fermare le cabine in corsa. E questo, ora, diventa il punto centrale dell’indagine.
Incidente funicolare a Lisbona: manutenzione, controlli e dubbi che restano aperti
C’era stata manutenzione. Regolare. Persino la mattina stessa dell’incidente funicolare a Lisbona era stato fatto il controllo visivo programmato. Ma c’è un dettaglio inquietante: il punto in cui il cavo ha ceduto non era visibile. Per vederlo, dicono gli esperti, avrebbero dovuto smontarlo.
E allora? Colpa di un cedimento improvviso? Di un sistema progettato senza piani B?
Il report preliminare non dà risposte definitive. Ma lascia intendere che il disastro si sarebbe potuto evitare solo con un impianto dotato di freni capaci di fermare la corsa anche senza il cavo principale.
Intanto, a Lisbona, la gente torna a guardare quella collina. Il binario che sale e scende tra due mondi della città è fermo. Silenzioso. Come a chiedere scusa. Mentre gli investigatori lavorano, resta una certezza: la verità su ciò che è accaduto è appena all’inizio.