Una giovane donna di 27 anni è stata investita e uccisa in un tragico incidente stradale a Napoli il 5 maggio 2024. Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte d’Appello del Tribunale di Napoli ha confermato la sentenza di condanna per il pirata della strada, sottolineando la gravità del reato.
Investita e uccisa a 27 anni: la morte di Rita Granata
si è verificato intorno alle 4:15 del mattino, quando Rita Granata, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, è stata travolta da una Volkswagen Polo guidata da Antonio Riccio, 24enne, residente a Quarto.
Dopo l’impatto, il giovane ha lasciato la scena senza fermarsi, ma è tornato successivamente. La ragazza è stata trasportata in condizioni gravissime all’ospedale San Paolo e successivamente trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore, dove è deceduta l’8 maggio, dopo tre giorni di agonia.
Investita e uccisa a 27 anni: arriva la sentenza in appello per il pirata della strada
La condanna per omicidio stradale legata alla tragica morte di Rita Granata è stata confermata in secondo grado. La Corte d’Appello di Napoli ha infatti ratificato la sentenza di primo grado, che aveva inflitto otto anni di carcere ad Antonio Riccio, il giovane 24enne ritenuto responsabile dell’incidente mortale avvenuto il 5 maggio 2024 in via Leopardi, nel quartiere di Fuorigrotta.
Riccio era accusato di omicidio stradale aggravato e omissione di soccorso: dopo aver investito la vittima sulle strisce pedonali, infatti, si era allontanato senza prestare aiuto, per poi fare ritorno sul luogo del sinistro dopo alcune ore. Inoltre, gli esami tossicologici avevano rilevato la presenza di alcol e sostanze stupefacenti nel suo organismo. Il processo si è svolto con rito abbreviato, consentendo all’imputato una riduzione della pena rispetto al massimo previsto dalla normativa vigente.
La sentenza di otto anni di reclusione è stata confermata dai giudici della Corte d’Appello di Napoli, presieduta da Rovida; Riccio è attualmente ai domiciliari.