> > Khrystyna Novak, trovato il cadavere della 29enne: era scomparsa a novembre 2020

Khrystyna Novak, trovato il cadavere della 29enne: era scomparsa a novembre 2020

Khrystyna Novak trovato cadavere

Le forze dell'ordine hanno trovato il cadavere di Khrystyna Novak, 29enne scomparsa a novembre 2020, in un casolare abbandonato.

Il cadavere di Khrystyna Novak, la ragazza di 29 anni di cui si erano perse le tracce lo scorso novembre a Castelfranco di Sotto, è stato ritrovato in un casolare nei pressi del medesimo comune in provincia di Pisa. Per il suo omicidio è stato arrestato il vicino di casa, Francesco Lupino.

Trovato il cadavere Khrystyna Novak

Il corpo della donna è stato scoperto durante una battuta degli agenti della Polizia locale non lontano dal luogo da cui era scomparsa e da cui il suo telefonino aveva smesso di trasmettere segnali. Il 9 novembre, giorno in cui si erano perse le tracce, la madre aveva chiesto a delle connazionali della figlia di andare a cercarla per capire cosa fosse accaduto. Costoro si erano recate a casa sua ma avevano trovato soltanto il suo cagnolino e la sua borsa con tutti i documenti.

Trovato il cadavere Khrystyna Novak: fidanzato accusa il vicino di casa

Presentata la denuncia di scomparsa, le forze dell’ordine avevano avviato le ricerche senza escludere alcuna possibilità, pur ritenendo l’allontanamento volontario un’ipotesi poco plausibile. La svolta è giunta quando il fidanzato, arrestato e detenuto per i reati di porto abusivo d’arma e munizioni, ricettazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, aveva fatto il nome del vicino di casa, Francesco Lupino. Le forze dell’ordine lo hanno arrestato a marzo con l’accusa di aver ucciso la Novak tra la sera dell’1 e la notte del 2 novembre.

Trovato il cadavere Khrystyna Novak: l’arresto di Francesco Lupino

Secondo gli inquirenti l’uomo si sarebbe recato a casa della donna, rimasta sola dopo l’arresto del fidanzato, ma sarebbe stato mandato via da lei nonostante la sua insistenza. Una vicina ha riferito che Lupino se ne sarebbe andato molto nervosamente, ma per gli investigatori sarebbe tornato successivamente con l’intenzione di ucciderla e inscenare un depistaggio simulando una fuga volontaria.

L’analisi dei telefoni della Novak e di Lupino li collocano entrambi nella villa di lei nell’orario in cui sarebbe stato commesso il delitto. Attraverso gli accertamenti tecnici sono stati riscontrati segni dell’esplosione di un proiettile in un corridoio nei pressi dell’ingresso sul retro dell’abitazione. A terra e sul muro ci sarebbero i riscontri di una ripulitura effettuata per rimuovere il sangue (di cui è comunque rimasta qualche traccia).