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L'accusa di Sgarbi: "So perché Messina Denaro è stato libero 30 anni"

Vittorio Sgarbi e l'accusa a "quell'antimafia corrotta": ecco perchè Messina Denaro è stato preso so

Il business sporco di impianti eolici e fotovoltaici di Messina Denaro e la voce ignorata di Vittorio Sgarbi

Invitato a commentare l’insperata cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro, il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi si è dimostrato alquanto intransigente. Infatti, l’ex sindaco di Salemi ha ricordato con sdegno gli anni passati, durante i quali, investito della carica di capo della città, aveva denunciato invano.

Il letterato ha parlato di “antimafia di facciata”, che volgeva la propria attenzione alla rincorsa dei cittadini di Campobello di Mazara, impauriti ed increduli, lasciando che la mafia, quella vera, agisse indisturbata.

Il business sporco di impianti eolici e fotovoltaici di Messina Denaro e la voce ignorata di Vittorio Sgarbi

Non è un segreto che nel 2012 il boss avesse intrapreso un business di impianti eolici e fotovoltaici sottraendo milioni di euro di contributi pubblici per i suoi sporchi giri d’affari.

Realtà dimostrata non solo dalle innumerevoli indagini giudiziarie avviate in questi anni, ma anche dalle “intercettazioni telefoniche avvenute in carcere tra Totò Riina e un suo compagno di socialità”. “Non posso oggi non ricordare”, prosegue Sgarbi, allora sindaco di Salemi, “le mie battaglie solitarie contro l’installazione di mega impianti eolici tra Salemi, Castelvetrano, Marsala e Mazara del Vallo”.

Stando alle sue dichiarazioni, tali impianti, sponsorizzati dai ’facilitatori’ di Matteo Messina Denaro erano stati bloccati proprio grazie alle denunce del sottosegretario alla cultura.