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La legalizzazione delle droghe leggere favorisce la criminalità organizzata

cannabis legale in italia, tutto quello che c'è da sapere

La criminalità organizzata non aspetta altro per poter mettere in commercio illegalmente droghe con principi attivi più forti. Io voterei no.

Sono profondamente contrario alla legalizzazione delle droghe leggere perché penso che questo aiuterebbe la criminalità organizzata. Al contrario di quanti sostengono che con la legalizzazione entrerebbero tra i cinque e i sette miliardi di tasse nelle casse dello Stato, ci sarebbero trentacinquemila nuovi, posti di lavoro e soprattutto che la criminalità perderebbe il cinque per cento dei guadagni che attualmente arrivano proprio dalla vendita illegale delle droghe leggere.

Se lo Stato dovesse legalizzare la cannabis, metterebbe in commercio una droga leggera con un principio attivo, quindi una potenza di sballo – chiamiamola così – abbastanza ridotta. La criminalità organizzata non aspetta altro che la legalizzazione di droghe leggere con principi attivi ridotti per poi vendere illegalmente droghe leggere con principi attivi più forti.

E quindi tra i ragazzi cosa succederà? Andranno al tabaccaio, andranno in farmacia, proveranno la droga legale, si sballeranno un pochino, poi ci sarà quello che dirà agli altri: “Ma sei uno sfigato che prendi quella? Vieni, conosco un tizio che ha la droga più potente“.

Si innesca così un principio perverso dove la legalizzazione favorisce poi il passaggio all’utilizzo della droga un po’ più pesante, un po’ più forte, con dei principi attivi che lo Stato non potrebbe permettersi.

C’è tanta ipocrisia, anche perché oggi la discussione si divide soltanto tra chi teme la diffusione di questa droga – che mi sembra un po’ ridondante – e chi invece sottovaluta gli effetti che potrebbe questa provocare proprio grazie alla mano che si darebbe alla criminalità organizzata.

Al referendum io voterei no.