> > La "pioggia sporca" dei complottisti sull'alluvione delle Marche

La "pioggia sporca" dei complottisti sull'alluvione delle Marche

Uno dei post associati al complottismo sulla tragedia nelle Marche

Fra scie chimiche e "cloud seeding" spuntano anche le improbabili e ridicole "analisi" dei soliti complottisti sulla terribile alluvione delle Marche

Siccome ormai in questo mondo che dà voce a tutti non si lasciano in pace neanche i morti e nemmeno gli uomini che indagano per capire di cosa e per colpa eventuale di chi siano morti arriva la “pioggia sporca” dei complottisti sull’alluvione delle Marche. Arriva come ogni cosa su cui questa strane nicchie di pensiero distorto fanno il nido, incluso il funerale di Elisabetta II e spuntano post e teorie social per cui la tragedia avrebbe avuto origine dalla Nato e da altri fenomeni sciolti ma rigorosamente “misteriosi”. 

I complottisti sull’alluvione delle Marche

Poco da fare, Open fa bene a mettere all’indice questo modo di usare i social, un po’ meno bene fa a chi ne scrive enunciare cosa quel modo produca. La realtà è che il 15 settembre nelle Marche si è scatenato un inferno meteo che nell’arco di 6-7 ore ha fatto cadere la stessa quantità di pioggia “che ci aspetteremmo in 4-5 mesi”. La realtà è che potrebbero esserci precise responsabilità umane che avrebbero reso quell’inferno meteo peggiore in quanto ad esito e che ovviamente non è ancora verità accertata con giudicati. Poi ci sono loro. 

“Che ci faceva l’aereo Nato in quei cieli?”

Quelli che sui social condividono le immagini del tracciato di un volo militare avvenuto prima dell’alluvione e ci scrivono sotto: “Aereo Nato nel cielo delle marche prima del disastro: cosa ci faceva?”. Il solito mix di scie chimiche e cloud seeding che non tengono conto di cose che pazientemente Open elenca in silloge: “La teoria delle Scie chimiche è priva di fondamento. Le leggi della Fisica ci impediscono l’esistenza di tecnologie in grado di far precipitare nell’arco di poche ore una quantità di pioggia pari a quella che cadrebbe nell’arco di mesi. La catastrofe climatica che ha devastato le Marche si spiega già con la meteorologia”.