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La politica sul metaverso e sugli Nft: l'intervista al Deputato Giulio Centemero

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Il Metaverso, oggi di grande attualità, è costituito spazi tridimensionali dove gli utenti si muovono liberamente utilizzando degli avatar; qui si può giocare, creare, lavorare e anche concludere accordi commerciali; Abbiamo chiesto lumi al Deputato Giulio Centemero, uno dei massimi esperti nel Parlamento italiano

Il Metaverso, oggi di grande attualità, è costituito spazi tridimensionali dove gli utenti si muovono liberamente utilizzando degli avatar; qui si può giocare, creare, lavorare e anche concludere accordi commerciali; anche in Italia si sta diffondendo un vivo interesse, non solo per diletto ma anche per il business tramite gli Nft che sono un tipo “speciale” di token, strumento che rappresenta l’atto di proprietà ed insieme il certificato di autenticità di un bene unico, scritto su catena di blocchi cioè su una blockchain.

In particolare con la diffusione degli Nft, sta cambiando il concetto di possesso e il rispettivo utilizzo; piuttosto che la pura collezione, potrebbe definire la prossima fase evolutiva degli Nft (crescita dell’interesse +500% negli ultimi 18 mesi) secondo le evidenze emerse dalla prima edizione dei Digital Revolution Awards della società di consulenza Bain & Company Italia. Proprio in Italia stanno nascendo decine di start-up in Italia che si occupano di metaverso ed Nft.

Abbiamo chiesto lumi al Deputato Giulio Centemero, leghista ed uno dei massimi esperti nel Parlamento italiano che nella precedente legislatura in sede di commissione finanze si era occupato di FinTech oltre che della creazione del Sandbox italiano; che Banca D’Italia sul suo sito web ha definito come “ un ambiente controllato dove intermediari vigilati e operatori del settore FinTech possono testare, per un periodo di tempo limitato, prodotti e servizi tecnologicamente innovativi nel settore bancario, finanziario e assicurativo”.

Lo scopo delle domande è chiarire l’indirizzo italiano su questi temi che faranno sempre più parte del dibattito economico finanziario nei prossimi anni ma abbiamo voluto chiedere anche quali sia la sua visione personale sulle prospettive di occupazione e regolazione del settore.

Ricordiamo che l’’On. Centemero propone ogni settimana una rassegna stampa sui “Twitter spaces” focalizzata sul digitale e nella penultima nella rassegna stampa trasmessa dal Deputato su uno di questi spazi Twitter.

I recenti licenziamenti nelle aziende tecnologiche

In primis , a seguito della notizia un po’ destabilizzante di alcuni licenziamenti di Meta per il settore del digitale , abbiamo chiesto se si può essere certi che la direzione sia crescente .

Centemero ha risposto che “Il digitale è destinato a crescere. In Italia soprattutto perché partiamo da livelli di digitalizzazione inferiori rispetto alle altre principali economie avanzate. In periodo di tassi in rialzo è però naturale che i titoli tech segnino un po’ il passo. Per quanto riguarda Meta va considerato anche il fatto che la società sta sviluppando un prodotto e un business model nuovi con le relative difficoltà”.

Centemero ha spiegato anche in un intervento sui social, in particolare Instagram, che secondo lui i licenziamenti di Meta, Twitter e Netflix sono dovuti a scarso ricambio nel management, temi di sostenibilità economica e cambi nei consumi (e nelle preferenze) dei consumatori. Per il esempio Snapchat e Facebook un tempo non avevano concorrenti ma oggi devono fronteggiare TikTok. Anche società FinTech e con un business model basato su “buy now pay me later”, quindi di prestiti temporanei, hanno subito un cambiamento nei consumi e nelle propensioni dei consumatori.

Un altro punto fondamentale che abbiamo voluto chiarire con Giulio è stato: a che punto è la legislazione in Italia e in Europa per quanto riguarda il metaverso e gli Nft a suo parere ?

L’Onorevole ha sottolineato che “Di base ancora non c’è nulla, se non con riferimento ai cryptoassets a livello comunitario. Aggiungo che è importante approcciare il metaverso considerandolo un’infrastruttura e non un semplice servizio.”

Il metaverso infatti è un’infrastruttura abilitante in cui possono avvenire scambi di beni, non un servizio ad un cliente finale. Sul metaverso si possono infatti acquistare servizi e certificati di proprietà ed i criptoasset sono ad oggi regolati dal regolamento MiCA che è stato pensato principalmenteper tutelare l’utente finale e migliorare la stabilità finanziaria e potrebbe anche diventare lo standard di riferimento mondiale in tema di regolamentazione crypto.

Ed ancora: cosa sarebbe migliorabile e sarebbe auspicabile durante il quinquennio di governo di centrodestra con Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in materia?

Centemero suggerisce che “Andrebbe organizzata una conferenza mondiale con lo scopo di elaborare delle regole comuni. Si tratta di strumenti che circolano sulla rete, e questa ha una portata globale e non semplicemente Italiana o Europea. Servirebbe una sorta di “Bretton Woods” dell’economia digitale.”

Siamo poi passati a chiedere che richieste sono arrivate da associazioni di categorie ed imprese che si occupano di metaverso ed Nft.

Centemero risponde che “Le imprese del settore chiedono la stessa cosa delle imprese di altri settori: essere liberi di lavorare.”

Il punto messo a fuoco dall’Onorevole è certamente importante poiché altrimenti si rischia di far fuggire le nuove start up e che altri Paesi limitrofi siano attrattive e la legislazione snella è parte dell’attrattività di un Paese.

L’educazione finanziaria

Il metaverso rappresenta un ambiente nuovo per molti e chiediamo a Centemero quale sia il modo migliore di proteggere i consumatori che si affacciano ad Nft e a metaverso a suo avviso? ”Fare cultura al fine di creare consumatori consapevoli”.

L’Onorevole sottolinea un punto comune più in generale al settore finanziario specie con l’emergere del Fintech quello dell’alfabetizzazione finanziaria ancora più urgente per proteggere i consumatori ed allo stesso tempo poter operare in sicurezza con gli Nft. Potrebbe essere interessante su questo punto creare sinergie per l’educazione finanziaria sul Fintech, criptoasset e sugli Nft con i Ministeri dell’Università e dell’Istruzione proprio per colmare questo gap di competenze finanziarie che oggi è presente in Italia.

Riallacciandoci alla domanda sulle aspettative delle imprese, chiedamo anche quali preoccupazioni hanno le imprese che operano su Nft e nel metaverso?

Le richieste delle imprese

La risposta del deputato leghista è le imprese “ Temono che la burocrazia sia troppo invasiva e impedisca loro di lavorare. Per citare un settore, quello dell’arte, preoccupa l’atteggiamento delle sovrintendenze per esempio rispetto alla possibilità di riprodurre un monumento nel metaverso.”

Anche questo aspetto la richiesta di uno snellimento di burocrazia e regole sembra comune ad altri settori e ciò dovrà essere tenuto in considerazione dal governo che sta regolando per la prima volta in maniera organica i critpto asset.

L’azione di governo su criptoattività ed Nft

Chiediamo a Centemero quindi: dal punto di vista fiscale cosa intende fare il governo per regolare gli Nft?

L’Onorevole ricorda che “In finanziaria è contenuta una norma sulle Cripto attività, ma sugli Nft credo sia necessario cominciare con l’inserire una definizione in norma chiarendo per esempio anche le differenze con i DAW” (ovvero una riproduzione digitale unica autenticata da Blockchain).

E’ quindi fondamentale per Centemero innanzitutto che lo Stato tramite i suoi organi legislativi definisca gli Nft magari già nella legge di bilancio così da inquadrare la situazione sotto il profilo fiscale.

Un primo importante passo sta avvenendo sulle criptoattività sul ddl bilancio che riporta. Già nella bozza di Legge di bilancio sono infatti presenti diversi riferimenti alle criptoattività è prevista una regolarizzazione delle cripto-attività «detenute entro la data del 31 dicembre 2021» e dei redditi realizzati sulle stesse. L’emersione potrà avvenire presentando dichiarazione e versando una sanzione ridotta dello 0,5% «per ciascun anno sul valore delle attività non dichiarate». I contribuenti che hanno realizzato redditi potranno invece mettersi in regola con una imposta sostitutiva del 3,5% del valore delle attività «detenute al termine di ogni anno o al momento del realizzo», nonché «di un ulteriore 0,5% del medesimo valore a titolo di sanzioni e interessi». Sul bitcoin e sulle altre criptoattività il capitolo è ampio e prevede l’applicazione di una imposta di bollo sul valore degli asset detenuti e una rivalutazione al 14% come riporta Assinews in un articolo del 24 Novembre2022.

Per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1 gennaio 2023, sottolinea BorsaItaliana.it il 23 Novembre, può essere assunto, in luogo del costo o valore di acquisto, il valore a tale data, a condizione che sia assoggettato ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 14%. L’imposta sostitutiva può’ essere rateizzata fino ad un massimo di tre rate annuali di pari importo, a partire dal 30 giugno 2023. Sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo, da versarsi contestualmente a ciascuna rata.

Infine abbiamo chiesto se “vede un rischio di riciclaggio di denaro negli Nft?”

Centemero risponde che “Tecnicamente è possibile, ma non più che in altri settori. Come sempre servono trasparenza e vigilanza per evitare fenomeni di riciclaggio”.

Sul rischio riciclaggio sarà interessante vedere in futuro come Consob intenderà muoversi proprio in quel perimetro di trasparenza e di vigilanza che sottolinea l’Onorevole Centemero e quali provvedimenti le associazioni di categoria stanno ponendo in essere per evitare rischio il riciclaggio ed invece continuare a tenere alta la trasparenza verso i consumatori che acquistano servizi e beni nel metaverso.