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Laura Ziliani, le figlie intercettate dopo la scomparsa: "Così poi andiamo in vacanza"

Laura Ziliani, le figlie intercettate

Le figlie di Laura Ziliani, accusate del suo omicidio, sono state intercettate mentre parlavano di soldi e vacanze poco dopo la scomparsa.

Continuano ad emergere nuovi elementi sul caso di Laura Ziliani, l’ex vigilessa scomparsa a Tenù e ritrovata morta dopo quattro mesi: dopo l’arresto delle figlie con l’accusa di omicidio, alcune intercettazioni hanno fatto emergere che soltanto venti giorni dopo la scomparsa della madre queste ultime discutevano di soldi e vacanze senza mostrare alcun turbamento.

Laura Ziliani: le figlie intercettate

Secondo quanto ricostruito dalla magistratura, Silvia e Paola Zani stavano infatti disquisendo di come spendere i soldi ottenuti dopo aver concluso una trattativa per la locazione di un appartamento a Temù. In una loro chiamata, intercettata dagli inquirenti, le due sorelle si congratulano tra di loro perla cifra che di lì a breve avrebbero incassato e programmano di spenderli per l’anticipo di una nuova vettura e per andare in vacanza.

Queste le frasi intercettate: “Ci paghiamo l’anticipo per un’auto nuova….poi c***o 900 euro..troppo figo. Cosa più importante …così almeno quella settimana lì poi scappiamo…che possiamo praticamente andare in vacanza“. Parole e toni che dimostrano l’assenza di turbamento per la scomparsa della madre e l’interesse esclusivo per il denaro.

Laura Ziliani, le figlie intercettate: ipotesi movente economico

Sarebbe proprio di natura economica il movente che secondo gli investigatori avrebbe spinto le due ragazze e il fidanzato della maggiore ad uccidere Laura. Il capitano dei Carabinieri di Breno che ha condotto le indagini, Filiberto Rosano, ha spiegato che la donna aveva alcuni immobili nel Bresciano e una delle ipotesi è che sia stata uccisa per la gestione di questi.