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Le Gallerie d'Italia a Torino, museo per la fotografia e la città

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Torino, 17 mag. (askanews) - Un nuovo museo in piazza San Carlo a Torino per parlare del nostro presente attraverso i linguaggi della fotografia e del video. Intesa Sanpaolo ha inaugurato la quarta sede delle proprie Gallerie d'Italia, che per la prima volta arrivano nel capoluogo piemontese, citt...

Torino, 17 mag. (askanews) – Un nuovo museo in piazza San Carlo a Torino per parlare del nostro presente attraverso i linguaggi della fotografia e del video. Intesa Sanpaolo ha inaugurato la quarta sede delle proprie Gallerie d’Italia, che per la prima volta arrivano nel capoluogo piemontese, città della banca. Un progetto imponente, firmato dall’architetto Michele De Lucchi, che oggi presenta diecimila metri quadrati di spazi espositivi su cinque piani, di cui tre ipogei.

“L’Archivio fotografico Publifoto – ha detto ad askanews Michele Coppola, Executive director Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo – è stato in qualche modo il germe intorno al quale abbiamo ragionato sull’importanza di affiancare alla valorizzazione dell’archivio le mostre temporanee, con le committenze originali, con i più importanti fotografi al mondo, per ragionare intorno ai grandi temi dell’attualità: il cambiamento climatico, l’inclusione sociale, l’economia circolare, la rivoluzione tecnologica”.

Per questo, per inaugurare il museo, è stata scelta la mostra “La fragile meraviglia – Un viaggio nella natura che cambia” del fotografo Paolo Pellegrin, che ha girato il mondo per raccontare la crisi climatica che stiamo vivendo. “In questa bellezza – ci ha detto il fotografo – leggevo anche una fragilità e quindi ho cercato di mettere insieme questi due elementi. La mia fotografia non vuole mai essere didascalica e finita, è sempre un invito a un dialogo, a un pensiero”.

Gli spazi ricavati dai caveau e dai sotterranei della banca, ai quali si accede dalla grande scalinata che resta uno spazio pubblico per la città, oggi accolgono le immagini potenti di ghiacciai o alberi morenti, ma anche una selezione delle fotografie dell’Archivio Publifoto, dedicate agli anni tra il dopoguerra e l’allunaggio, in sostanza una storia visiva del periodo in cui è nata l’Italia contemporanea.

“Questo è un luogo – ci ha spiegato Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia torinesi – nel quale prendiamo i grandi contenuti e le grandi scelte ESG di Intesa Sanpaolo e li trasformiamo in storie visuali. Di fondo è un luogo che è testimone del proprio tempo, che darà spazio agli studenti, che avrà percorsi di formazione importanti, che parlerà di inclusione sociale e quindi un luogo nel quale la banca si confronta con la propria comunità costantemente e mettendosi sempre in gioco”.

Nel museo gioca un ruolo importante anche la tecnologia, per la condivisione e l’immersività, ma una sezione ai piani superiori è dedicata all’arte classica e in particolare al Barocco piemontese, per una visione ancora più ampia del progetto, che è partito proprio dallo stesso edificio, palazzo Turinetti, sede legale e storica di Intesa Sanpaolo. “Intesa Sanpaolo – ha detto Luca Tedesi, responsabile Immobili e Logistica del gruppo – da sempre ha pensato a come dare nuova vita ai propri palazzi storici, proprio in una logica di rigenerazione del tessuto urbano e della socialità. L’idea è sempre stata quella di cercare di dare nuova vita a questi spazi, configurando per loro un utilizzo sempre più moderno e aperto”.

“Posso dire senza temere di essere smentito – ha concluso Michele Coppola – che si tratta di una visione a 360 gradi intorno alla valorizzazione delle radici, delle identità e dell’importanza della parola chiave ‘cultura’, che diventa anche un impegno sociale”.

Importante infine la presenza dell’Archivio Publifoto, fisicamente conservato nei piani ipogei, che offrirà al pubblico la possibilità di consultazione digitale del proprio immenso patrimonio fotografico.