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Le Iene, Daniele Gattano: "Giorgia Meloni fa tenerezza, è omofoba"

Iene Gattano Giorgia Meloni

Le Iene, Daniele Gattano porta in scena un monologo su Giorgia Meloni e la definisce omofoba.

Daniele Gattano, nel corso dell’ultima puntata de Le Iene, ha portato in scena un monologo sul concetto del coming out e dei diritti civili. Il comico, neanche a dirlo, ha tirato in ballo Giorgia Meloni e Matteo Salvini. 

Le Iene: Daniele Gattano su Salvini e Putin

Un monologo crudo, quello portato in scena da Daniele Gattano nel corso dell’ultima puntata de Le Iene. “Pure Salvini dice che ‘Io non sono omofobo’, almeno Putin lo ostenta, è il Malgioglio degli omofobi“, ha esordito il comico. Le sue parole, neanche a dirlo, giocano sul concetto del coming out, parlando di paura e di diritti civili. 

Le Iene: Daniele Gattano su Giorgia Meloni

In tema di diritti civili, in Italia c’è ancora molta strada da fare, ma il nuovo governo Meloni fa tremare quanti lottano da anni in questo campo. Daniele Gattano, attore dichiaratamente omosessuale, fa nomi e cognomi dei cosiddetti politici del terrore: da Giorgia, della quale esalta la “tenerezza“, a Salvini, passando per Lorenzo Fontana. Ha dichiarato: 

“Io da piccolino sentivo la parola ‘fro*io’ in bocca a mio padre ed ero convinto che fosse chiunque rubava il parcheggio a mio papà. Pure Salvini dice che ‘Io non sono omofobo’, pure La Russa, pure Meloni. Quando sento Giorgia Meloni dire ‘Io non sono omofoba’ mi fa una tenerezza. Perché è brutto non accettarsi“. 

Daniele Gattano sul Ddl Zan

Spazio anche al Ddl Zan, visto ovviamente in chiave ironica: 

“Il del Zan lo dobbiamo rivedere… I bambini devono avere una mamma e un papà, Putin è un grande politico… Ecco Putin almeno è omofobo dichiarato, la legge anti gay te la fa, l’omosessuale in Cecenia te lo ammazza. È un omofobo che lo ostenta, è il Malgioglio degli omofobi”. 

Putin è un “grande politico” perché, a differenza degli altri, ammette di essere omofobo. In conclusione, Gattano invita i politici a fare coming out perché “è brutto non accettarsi” per quello che si è.