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Le possibili ritorsioni sulle imprese italiane dopo le sanzioni alla Russia

Vladimir Putin

La data dell’entrata in vigore del decreto non è stata ancora resa nota ma sono in arrivo ritorsioni sulle imprese italiane da parte della Russia.

Le possibili ritorsioni sulle imprese italiane e non solo dopo le sanzioni alla Russia sottoscritte anche da Roma non sono più una pia ipotesi di scuola: Vladimir Putin starebbe infatti studiando un legiferato di esproprio per tenere testa alle misure dell’Occidente. La notizia per cui il Cremlino si prepara alla ritorsione contro le aziende italiane che operano in Russia non arriva inaspettata.

Dalla Russia ritorsioni sulle imprese italiane

Gli alert di Mosca a Roma sono ormai “vecchi” di una settimana e proprio in queste ore il Corriere della Sera conferma: proprio da sette giorni Putin ha ordinato al suo governo di approntare un provvedimento economico ad hoc. Di cosa si tratta? Qui la cosa diventa materia per analisti. Da un lato c’è la quasi certezza che il decreto rappresenterà la risposta all’applicazione delle sanzioni e al sequestro dei beni degli oligarchi solidali con Mosca. Dall’altro c’è la linea per cui la notizia dell’approntamento della misura sarebbe essa stessa un tentativo per indurre a più miti consigli l’Italia.

Gli oligarchi da tenere a bada

La data precisa dell’entrata in vigore del decreto non è stata ancora resa nota, ma l’esplicita minaccia di varare “eguali contromisure” parla la lingua dell’occhio per occhio dente per dente che arriverebbe fino alla soluzione radicale dell’esproprio. Gli oligarghi fanno d’altronde pressione e Putin non può ignorare un cerchio magico su cui ha costruito il suo potere e di cui non può permettersi di perdere la fiducia. Fonti del governo italiano spiegano e confermano: la difesa degli oligarchi da parte di Mosca è un modo per evitare ulteriori crepe nella corte del dittatore.