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Le regioni e le istanze no slot: che fine ha fatto il gioco responsabile?

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Gli italiani sono il popolo che più ama il gioco d'azzardo, e a praticarlo sono soprattutto campani, siciliani e lombardi. Non c'è da stupirsi quindi se tra le regioni a voler tenere sotto controllo il gioco sia proprio la Campania. La Campania, infatti, è la prima regione con spesa pro capite pe...

Gli italiani sono il popolo che più ama il gioco d’azzardo, e a praticarlo sono soprattutto campani, siciliani e lombardi. Non c’è da stupirsi quindi se tra le regioni a voler tenere sotto controllo il gioco sia proprio la Campania. La Campania, infatti, è la prima regione con spesa pro capite per le scommesse più alta in assoluto. Basti pensare che in media, nel 2021, un cittadino campano pare abbia speso in scommesse circa 2.460 euro.

Volendo fare una panoramica generale del gioco in Campania, dai dati emerge che in cima alla classifica delle preferenze ci sono slot e video lottery, seguiti dal lotto, lotterie e scommesse sportive, sia fisiche ma anche virtuali. C’è da dire infatti che spesso a essere prediletti sono siti e casinò online sicuri come se ne trovano sulla pagina https://www.casinoaams.eu/.

In vista del primato in fatto di gioco d’azzardo, la Campania ha quindi pensato di introdurre una legge che possa regolare questa pratica tanto diffusa, per combattere l’illegalità, la dipendenza e il gioco minorile.

Il caso della Campania

A monitorare il gioco in tutta la regione sarà l’Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo che potrà intervenire anche grazie agli strumenti messi a disposizione dalla legge come per esempio:

  • il numero verde che può chiamare chi si rende conto di avere un problema con il gioco;
  • corsi di formazione e aggiornamento per chi opera nel mondo del gambling;
  • una sorta di registro dove può iscriversi chi vuole stare lontano dal gioco d’azzardo;
  • una mappa dove poter visionare le aree più sensibili.

Per tutelare invece i minori, la legge vieta l’apertura di sale giochi e centri scommesse a una distanza inferiore ai 250 metri da aree pubbliche e frequentate come scuole, ospedali e strutture sanitarie o luoghi di culto.

Oltre a questo, la legge obbliga tutti gli esercenti anche a rispettare le fasce orarie entro le quali possono rendere fruibile il gioco d’azzardo. L’attività di gioco infatti dovrà essere sospesa:

  • dalle 23:00 alle 9:00 del mattino e dalle 12:30 alle 14:30, in tutti quei locali dove il gioco non sia l’attività prevalente;
  • dalle 2:00 alle 10:00 del mattino, in tutti quei locali invece incentrati sul gioco.

Il caso della Lombardia

La Lombardia è una di quelle regioni no slot che punta a tutelare i giocatori soprattutto nelle strutture fisiche. Qui la legge sulle slot machine, le quali procurano incassi di non poco conto, regola il gioco per prevenire la ludopatia.

Per contrastare il problema ha quindi vietato di aprire nuove sale slot entro 500 metri da luoghi sensibili, e di premiare tutti quegli esercizi che decidono di disinstallare le slot machine e marchiarsi come “No slot” con contributi e riduzioni Irap. Inoltre, la Regione ha anche messo a disposizione un numero verde per chi pensa di soffrire di ludopatia, e ha vietato qualsiasi tipo di attività pubblicitaria alle sale da gioco.

Giocare responsabilmente si può

Nonostante i divieti e i provvedimenti presi, è bene sottolineare che ogni legge è volta a contrastare l’illegalità e a tutelare i minori e i più deboli dalla ludopatia.

Giocare responsabilmente e in sicurezza, infatti, si può: basta conoscere bene questo mondo ed essere consapevoli dei possibili rischi, anche e soprattutto dal punto di vista finanziario.

Oggi i locali e le piattaforme legali mettono a disposizione strumenti di auto limitazione per poter gestire e limitare il gioco, e rendono sempre accessibili le informazioni sulle probabilità di vincita e sul funzionamento dei giochi. D’altro canto, spetta all’utente essere sempre lucido e giocare sempre senza esagerare e secondo le proprie possibilità. Ecco perché, in questo senso, è fondamentale il lavoro di informazione e sensibilizzazione.