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"Legittimo, ma non lo condivido": il ministro del lavoro Orlando parla dello sciopero del 16 dicembre

Sciopero generale ministro Orlando

A pochi giorni dallo sciopero generale fissato il 16 dicembre, il ministro Orlando ha affermato di trovarlo legittimo, ma di non condividerlo.

Lo sciopero generale del 16 dicembre “è legittimo, ma non lo condivido”. Ad affermarlo è il ministro del lavoro Andrea Orlando che al riguardo, circa la posizione presa da due dei principali sindacati CGIL e UIL, non ha mostrato alcun dubbio. In un’esclusiva rilasciata al Corriere della Sera, il ministro ha fatto una lunga disamina sulle dinamiche che muoverebbero lo sciopero in questi giorni particolarmente caldi. 

Sciopero generale ministro Orlando, “C’è un evidente malessere nella società”

Uno dei primi punti toccati dal ministro del lavoro, è stato appunto l’esistenza o meno di un presupposto che porterebbe ad uno sciopero contro la legge di bilancio. In tal senso Orlando ha messo in evidenza sia i punti di luce che quelli di ombra. Da una parte il fatto che il sindacato riceverebbe una pressione forte affinché venga presa iniziativa, dall’altra invece una sensazione di malessere generale nella società “anche perché la pandemia ha reso evidenti le distorsioni del mercato del lavoro e le dimensioni del lavoro povero”, ha spiegato. 

Sciopero generale ministro Orlando, “La pandemia ha aggravato le disuguaglianze”

Il ministro Orlando, rispondendo alla domanda del giornalista che chiedeva se c’erano effettivamente i motivi per indire uno sciopero, ha sottolineato come il covid abbia amplificato un sistema di disuguaglianze presente già prima:  “In fondo proprio il Covid-19 ha creato una nuova consapevolezza degli errori insiti in alcune scelte fatte sui sistemi di welfare e sul mercato del lavoro negli ultimi vent’anni”, ha dichiarato. 

Sciopero generale ministro Orlando, “Credo sia stato un errore e un atto di ottusità della destra”

Infine sul fatto che CGIL e UIL abbiano lamentato che sia saltato il contributo di solidarietà delle fasce di reddito più alte: “Credo sia stato un errore e un atto di ottusità della destra, che ha respinto la proposta di Mario Draghi. Vediamo però quello che c’è nella legge di bilancio e attorno ad essa. C’è una riforma degli ammortizzatori sociali che estende i diritti a figure che ne avevano pochi o nessuno, sia in costanza del rapporto di lavoro che in caso di fine perdita del posto, soprattutto ai precari.”