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Liberata Ebla, l'Italia torna a scavare in Siria

Antica Ebla in Siria

Prima di far ripartire gli scavi nell'antica Ebla in Siria, occorrerà mettere in sicurezza il sito devastato durante l'occupazione delle milizie

L’area archeologica in Siria che ha rappresentato una delle più importanti scoperte della seconda metà del Novecento, tornerà presto ad essere un cantiere di scavo dopo 12 anni di occupazione delle milizie irregolari. 

Siria. liberata l’antica Ebla

L’antica Ebla tornerà presto ad essere un cantiere di scavo. Lo ha annunciato in esclusiva all’ansa il grande archeologo Paolo Matthiae. Il Parco Archeologico di Ebla infatti è stato liberato dal governo di Damasco dopo 12 anni di occupazione delle milizie irregolari dei ribelli di al-Qaeda.

Forse poco conosciuta dai non addetti ai lavori, in realtà la scoperta della millenaria città nel 1964 da parte dell’archeologo italiano, è considerata una delle più importanti della seconda metà del Novecento

Reperti sensazionali che hanno riscritto la storia

Una porta urbica che si apriva nelle mura di difesa della città, diversi templi, case private e vari palazzi, un busto acefalo basaltico recante un’iscrizione cuneiforme in accadico, sono davvero tanti e importanti i ritrovamenti avvenuti negli scavi iniziati dal 1964 dalla missione degli archeologi dell’università di Roma. Tra queste, il sensazionale ritrovamento, nel 1975, quando tra le stanze del cosiddetto palazzo Reale G – risalente al 2400-2300 a.C. circa – furono riportarono alla luce quarantadue tavolette di argilla incise con caratteri cuneiformi.

Reperti eccezionali che hanno rimesso in discussione la vecchia concezione del mondo orientale antico.

L’appello di Paolo Matthiae

A giorni, ha anticipato il direttore emerito del progetto di ricerca, alcuni esponenti della Missione italiana torneranno per la prima volta dal 2010 nel sito che si trova a 55 chilometri a sud di Aleppo. Prima di ricominciare gli scavi occorrerà mettere in sicurezza il sito devastato da  tunnel, trincee e casermette scavati dai miliziani. Per questo arriva l’appello del grande archeologo italiano: “Per il ripristino dei cantieri serviranno almeno tre anni, ma anche fondi adeguati”, avverte infatti Matthiae rivolgendosi alla Sapienza di Roma e alla Farnesina perché garantiscano “tutti gli stanziamenti necessari”.

(Immagine twitter)