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Lorenzo Casini morto a 22 anni nel 2019, la Procura riapre il caso: si indaga sull’ipotesi dell’omicidio

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Lorenzo Casini è stato trovato morto in casa nel 2019: la Procura ha riaperto il caso e sta indagando per omicidio.

Svolta nel caso relativo al decesso di Lorenzo Casini (trovato morto in casa nel 2019): la Procura di Verona ha riaperto l’inchiesta e sta indagando sull’ipotesi di omicidio.

Lorenzo Casini trovato morto nel 2019, la Procura indaga per omicidio

Lorenzo Casini è morto nel 2019. Aveva 22 anni. Dal giorno della sua improvvisa scomparsa, la madre del ragazzo ha lanciato ripetutamente appelli sempre rimasti inascoltati. Fino ad oggi. Al Corriere della Sera, la donna ha raccontato di poter finalmente “piangere di gioia” e ha ribadito di non aver mai creduto che il figlio, rinvenuto senza vita ad Albarè di Costermano, in provincia di Verone, si fosse suicidato.

In merito al decesso del giovane, la Procura sta ipotizzando che possa non trattarsi di un gesto volontario ma di un caso di omicidio. “L’ho sempre urlato ai quattro venti che mio figlio non si sarebbe mai tolto la vita. Lorenzo era la gioia di vivere fatta persona, un vulcano di interessi e di iniziative, non stava fermo un secondo”, ha detto la mamma del 22enne.

Il cadavere di Casini è stato trovato il 3 gennaio 2019 a seguito della segnalazione fatta alle forze dell’ordine dal coinquilino del ragazzo. Al collo, la vittima aveva legato stretto il guinzaglio del cane. Subito, le autorità classificarono il caso come suicidio: ipotesi alla quale la mamma del giovane non ha mai creduto.

Le convinzioni della mamma della vittima

“Era evidente che sulle circostanze della morte di mio figlio c’erano tante, troppe cose strane, troppi punti che non tornavano. Ho cercato di far riaprire il caso in ogni modo in questi anni, organizzando manifestazioni e raccogliendo firme. Tutto invano, ma ora finalmente è arrivata la notizia che tanto aspettavo”, ha detto la mamma di Lorenzo. “Adesso vedo giustizia e verità più vicine”.

A spingere la Procura di Verona a riaprire le indagini sono state le nuove prove presentate dagli avvocati della donna. Lo scorso aprile, i legali e i consulenti di parte hanno presentato richiesta di riapertura del caso dopo aver trovato immagini salvate in una camera di sorveglianza installata nell’appartamento del 22enne. Le immagini sarebbero state manomesso il giorno dopo il sequestro.

La mamma della vittima, inoltre, ha chiesto di riesaminare le prove raccolte al momento della scoperta del cadavere, incluso il guinzaglio del cane. Dalle analisi, è emerso che sul guinzaglio erano presenti due DNA maschili che non appartenevano al ragazzo.