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Lorenzo Parelli come è morto? La dinamica dell'incidente in fabbrica a Pavia di Udine

Lorenzo Parelli

Continuano le indagini sulla morte di Lorenzo Parelli, che ha perso la vita a soli 18 anni in fabbrica a Lanuzacco, in provincia di Udine.

Continuano le indagini sulla morte di Lorenzo Parelli, che ha perso la vita a soli 18 anni in fabbrica a Lanuzacco, in provincia di Udine, durante l’ultimo giorno di stage per l’alternanza scuola-lavoro.

Lorenzo Parelli come è morto? Le indagini

Le perizie tecniche e medico-legali che la Procura di Udine sta affidando agli esperti saranno fondamentali per capire come è morto Lorenzo Parelli, 18enne che ha perso la vita in fabbrica a Lanuzacco durante l’ultimo giorno di stage nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di accertamenti irripetibili a cui dovranno assistere anche i consulenti di parte di tutte le persone coinvolte in questa inchiesta. Per questo è probabile che il registro degli indagati, che vede come unico indagato il titolare dell’azienda Pietro Shneider, nei prossimi giorni si allunghi con l’iscrizione di altre persone. 

Lorenzo Parelli come è morto? La caduta della trave

L’unica cosa sicura è che Lorenzo Parelli è stato colpito da una putrella, una trave d’acciaio a forma di T del peso di 150 chili, che è precipitata dall’alto e lo ha colpito, uccidendolo sul colpo. Gli inquirenti dovranno capire per quale motivo quel grosso tubo di ferro sia caduto dall’alto e per quale motivo abbia colpito il ragazzo. Due domande che coinvolgono la sfera della sicurezza sul lavoro. Devono capire se ci sono stati degli errori da parte di altre persone o delle mancanze nei sistemi di sicurezza della fabbrica dove è avvenuta la tragedia, lo stabilimento della Burimec di Lanuzacco di Pavia. Saranno fondamentali anche le dichiarazioni di chi quel giorno era in fabbrica. 

Lorenzo Parelli come è morto? Indossava caschetto e guanti

Lorenzo Parelli “andava al lavoro contento, non si sentiva obbligato ad andarci solo per fare le ore previste“, hanno dichiarato gli amici. “Dello stage ha sempre detto che si trovava bene con gli operai, gli piaceva” hanno aggiunto. Aveva indossato i comuni dispositivi di protezione individuale, come il caschetto e i guanti, ma non è chiaro cosa stesse facendo nel momento in cui è stato colpito e se si trovasse nella posizione corretta. Sembra che il ragazzo non fosse impegnato a lavorare e probabilmente era in attesa in un’area a rischio. Quel giorno il tutor che gli era stato assegnato in azienda era assente per malattia, per cui bisogna capire chi stava seguendo il ragazzo. Al momento l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.