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Luca Zaia: "Con Salvini nessun conflitto. Meloni cosciente delle sue responsabilità"

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Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto ha presentato il suo nuovo libro, tra ricordi del passato e temi di forte attualità come la guerra in Ucrai

Luca Zaia, al suo terzo mandato come presidente della Regione Veneto, si confessa a 360 gradi, tra ricordi del passato, rapporti politici, covid e guerra in Ucraina.

Luca Zaia: “Lega non è razzista. Omossesualità non è un problema”

In questa intervista rilasciata al Corriere della Sera, Luca Zaia, al suo terzo mandato come Presidente della Regione Veneto prende spunto da alcuni temi trattati nel suo nuovo libro autobiografico “I pessimisti non fanno fortuna” per riportare alla mente vecchi ricordi del passato legati ai suoi nonni:

Tempi facili danno vita a uomini deboli, uomini deboli danno vita a tempi duri. Due guerre mondiali hanno formato uomini forti: i nostri nonni. Mio nonno paterno aveva combattuto la Grande Guerra, lo legavano al cannone con il fil di ferro. Suo fratello voleva emigrare in America, ma non passò la visita medica per una dermatite, e il nonno ne prese il posto lasciando la famiglia in Veneto. Era solo. Un giorno piangeva disperato, seduto su un marciapiede di Little Italy, quando arrivò un ragazzo a portargli una mela: era del suo paese, Codogné, accanto a Bibano. Tempi durissimi. Al ritorno con i guadagni di anni di sacrifici comprò dei terreni“.

Tema quello dell‘immigrazione molto attuale e da sempre controverso all’interno della Lega, ma non per Zaia che così ribatte: “La Lega è antirazzista. Ed è antifascista. Il tema che poniamo sui migranti è un tema di coerenza, di rispetto della dignità umana e di legalità. Il Veneto è terra dove l’accoglienza è un faro, dove il modello di integrazione è sotto gli occhi di tutti, ma è anche una comunità che chiede il rigoroso rispetto delle regole“.

Battaglie di retroguardia, che fanno perdere energia“, questa è una delle frasi chiave che possiamo ritroavre nel libro, e che Zaia cerca di spiegare:
Non possiamo parlare dell’omosessualità come se fosse un problema. Vuol dire essere fuori dalla storia. La politica deve garantire le libertà e i diritti, non limitarli o reprimerli. Anche i temi dell’etica, del fine vita, dei diritti della persona vanno affrontati, non lasciati alla sinistra“. 

Zaia: “Con Salvini nessun conflitto. Meloni cosciente delle sue responsabilità”

A proposito di conflitti, all’interno della Lega negli ultimi messi i rapporti con il segretario del Carroccio Matteo Salvini non sono stati idilliaci, ma Luca Zaia chiarisce il loro rapporto:

Con Salvini non ho un rapporto conflittuale, come spesso raccontato dai media, anzi. Sono concentrato sul mio impegno con il popolo veneto, che tre anni fa mi ha rieletto presidente con il 77% dei voti“.

Stando sulla conversazione di stampo politico, un pensiero va a Giorgia Meloni, neoeleletta Presidente del Consiglio, su cui Zaia scommette:

Giorgia è determinata, competente, cosciente della responsabilità che le abbiamo affidato. Siamo stati ministri insieme. È importante che ci sia una donna a Palazzo Chigi: è stato un percorso lungo, compiuto grazie a persone come Tina Anselmi, Nilde Iotti, Rita Levi Montalcini. Giorgia Meloni ha una forte personalità“.

Luca Zaia: “Covid sarà nostra influenza. Guerra? Manca azione diplomatica”

Passando alla stretta attualità, il Presidente della Regione Veneto non è ottimista sul futuro della guerra in Ucraina:

Penso il peggio possibile. Venezia guerre non ne faceva, se non quando costretta, come a Lepanto. Come se ne esce? Tenendo duro sulle sanzioni. Continuando ad aiutare l’Ucraina, che altrimenti sarebbe schiacciata. Ma anche rilanciando l’azione diplomatica, oggi ancora insufficiente“.

Infine, un ultimo accenno alla situazione covid:Avevano ragione gli scienziati: si è passati dalla fase pandemica a quella endemica. Diventerà la nostra influenza, il nostro raffreddore. I veneti hanno seguito le indicazioni del mondo scientifico e si sono vaccinati. Non bisogna abbassare la guardia. La stragrande maggioranza degli infetti si cura in autonomia, ma altri hanno ancora bisogno delle strutture sanitarie. Resta l’amaro in bocca per quello che è accaduto in Italia ad opera dei laureati sui social“.