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Lucrezia Borgia, avvelenatrice perversa o vittima innocente?

lucrezia borgia

Una donna da secoli ricordata come crudele ed incestuosa conquista ora una nuova identità, quella di vittima.

Lucrezia Borgia, fu membro di una delle famiglie più popolari della storia, i Borgia. La casata di origine spagnola, nota infatti anche con il nome Borja, influenzò l’Italia tra il XV e il XVI secolo. Figlia di Rodrigo Borgia, che nel 1492 venne eletto pontificio, è ancora oggi ricordata come una donna meschina, crudele e perversa. Una nuova interpretazione storica però sembrerebbe raccontare il contrario.

Lucrezia Borgia, le malelingue

La donna più popolare della famiglia Borgia è sempre stata dipinta come una donna capace di qualsiasi cosa pur di spodestare i nemici. Si racconta che fosse abile ad utilizzare i veleni tra cui il mortale cantarella. Pare che lo utilizzasse nelle bevande e nel cibo dei suoi avversari al fine di neutralizzarli. Lucrezia Borgia diventò soprattutto famosa per la sua vita sentimentale turbolenta e contaminata da infamie dicerie. L’accusavano infatti d’incesto sia con il padre che con il fratello. Tutte queste storie, a tratti anche fantasiose, si suppone però che furono alimentate ed ingigantite dagli avversari della famiglia.

A peggiorare il tutto si mise anche la letteratura. Victor Hugo nel 1833 le dedicò infatti una tragedia che chiamò proprio “Lucrezia Borgia“. All’interno della quale la dipingeva come un’avvelenatrice seriale. In tempi moderni anche il cinema, le serie tv, la letteratura, i fumetti ed i videogiochi non le diedero pace. A ribaltare la situazione però intervengono storici moderni e alcuni letterati come Dario Fo i quali diedero una diversa interpretazione del passato.

Il riconoscimento

All’interno dell’opera letteraria “La figlia del papa“, il Premio Nobel alla Letteratura Dario Fo, descrive Lucrezia Borgia in modo completamente diverso. Le restituisce la dignità di donna concessa grazie allo studio dei fatti storici in modo oggettivo. All’interno del libro racconta come Lucrezia dovette sopportare le scelte, a volte poco onorevoli, che la sua famiglia era solita adottare per mantenere il proprio potere. Ma per capire meglio, è necessario ripercorrere brevemente la vita della giovane donna.

La vita

Lucrezia Borgia nasce nel 1480 a Subiaco, nei pressi di Roma, è la figlia dell’allora cardinale Rordigo Borgia (poi diventato papa Alessandro VI) e Vannozza Cattanei. All’età di 13 anni è già un’arma molto potente nelle mani dei suoi familiari. Viene infatti data sposa al signore di Pesaro, Giovanni Sforza, la cui famiglia sostenne Rodrigo nella sua elezione. Dopo qualche anno e, dopo il rapimento della stessa Lucrezia da parte dei francesi, il matrimonio con lo Sforza non risultò più utile. Il papa quindi propose di annullare il matrimonio mettendo in luce l’impotenza di Giovanni Sforza. Il matrimonio, dopo una visita intima della Borgia che confermò la sua verginità, alla fine venne annullato.

A soli 17 anni Lucrezia affrontò la fine di un matrimonio e la morte di un suo amante, Pedro Calderon. Si pensa che ad ucciderlo fosse stato il fratello Cesare che voleva evitare imbarazzo alla famiglia. Nello stesso periodo infatti le seconde nozze di Lucrezia erano già state programmate. Nel 1498 sposò Alfonso d’Aragona del quale si innamora. Poco dopo però la sua felicità viene ancora una volta spezzata dal fratello Cesare Borgia. Nel 1500 uccide Alfonso per brama di potere. Per la terza ed ultima volta, nel 1501, Lucrezia si sposa con Alfonso d’Este.

Diventata duchessa di Ferrara, e donna più matura, riesce abilmente a liberarsi dalle spire dei suoi familiari dimostrando di avere grandi capacità sia come regnante che come protettrice di artisti ed oppressi. La vita di Lucrezia Borgia però si conclude precocemente nel 1519, all’età di 39 anni. La vita della giovane Borgia probabilmente rimarrà sempre velata dal mistero anche se nuovi studi e nuove interpretazioni le stanno regalando una luce diversa.