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Macron si schiera contro la scritta inclusiva

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Il presidente francese Emmanuel Macron si è apertamente schierato contro la scrittura inclusiva nella lingua francese

Durante l’inaugurazione della Cité Internationale de la Langue française, a Villers-Cotterêts, il Capo dell’Eliseo ha invitato a “non cedere allo spirito dei tempi”. In queste stesse ore i senatori francesi stanno esaminando un disegno di legge volto a vietare alcuni elementi di scrittura inclusiva.

Macron contro la scrittura inclusiva

Emmanuel Macron ha espresso il proprio pensiero chiaramente, invitando a “mantenere anche i fondamenti, le basi della sua grammatica, la forza della sua sintassi”. “In questa lingua il maschile fa il neutro. Non abbiamo bisogno di aggiungere punti in mezzo alle parole, né trattini o cose per renderlo leggibile” ha aggiunto, affermando che la lingua francese “forgia la nazione”. “In un momento in cui ci si torna a dividere, in cui riaffora l’odio, in cui si vorrebbero opporre le comunità una contro l’altra, le religioni, le origini, la lingua francese è un cemento” ha concluso il Premier. La Cité Internationale de la Langue française nasce come primo centro al mondo interamente dedicato al francese. Per il Presidente e per molti intellettuali l’inaugurazione ha sancito la realizzazione di un'”utopia”.

La proposta al vaglio del Senato

Il Capo dello Stato è intervenuto sulla questione, proprio mentre il divieto di alcuni elementi di scrittura inclusiva è oggetto di un disegno di legge al vaglio del Senato. Il testo, la cui prima firmataria è la senatrice Pascale Gruny, prevede di vietare la scrittura inclusiva in tutti i casi in cui il legislatore (ed eventualmente il potere regolamentare) richiede un documento in francese“. Il target è ampio. Riguarderebbe, infatti, istruzioni per l’uso, contratti di lavoro, regolamenti interni aziendali, ma anche atti giuridici. Il decreto è stato approvato dalla commissione Cultura, Educazione e Comunicazione. Nel caso in cui la norma avesse anche l’ok del Senato, questi testi sarebbero considerati inammissibili o nulli. I promotori del disegno di legge chiedono anche il divieto delle parole grammaticali che costituiscono neologismi come, ad esempio, “iel”, contrazione di “lui” e “lei”, e “celleux”, contrazione di “celles” e “quelli”. La proposta prevede, infine, l’esclusione di questi elementi nel codice dell’istruzione. Il loro utilizzo è già vietato nelle scuole da una circolare dell’ex ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer.

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