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Magrini (Aifa): "Intervallo per il richiamo non si decide in base alle vacanze"

Magrini richiamo

I tempi stabiliti per il richiamo del vaccino vanno rispettati e non scelti sulla base delle vacanze: lo ha affermato Magrini.

Il direttor dell’Aifa Nicola Magrini si è espresso sul richiamo dei vaccini affermando che non va deciso sulla base delle vacanze: per avvicinarsi alla normalità sarà necessario rispettare i tempi previsti e non allungare i giorni tra una dose e l’altra a seconda del periodo di ferie.

Magrini sul richiamo del vaccino

Intervistato dal Corriere della Sera, l’esperto ha commentato la volontà del governo Johnson di accorciare l’intervallo tra le dosi per accelerare le vaccinazioni nel timore di nuove varianti a differenza dell’agenza italiana che sta valutando l’ipotesi di distanziarle di 10 settimane. Le conoscenze sui tempi ottimali di somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna), ha spiegato, sono oggetto di grande attenzione da parte dei ricercatori.

Sono stati recentemente comunicati dall’università di Birmingham dati che mostrano una buona risposta, anche superiore rispetto a quella ottenuta con l’intervallo a 3 settimane, dopo 12 settimane dalla prima dose“, ha aggiunto.

Magrini sul richiamo: “Rispettare i tempi”

Attualmente l’intervallo tra la prima e la seconda dose è fissato a 42 giorni. A chi gli chiede se sia tassativo o se chi non è disponibile per quella scadenza e vuole salvare la villeggiatura possa spostarlo oltre, Magrini risponde che “una buona e ordinata organizzazione della campagna vaccinale deve prevalere rispetto alle esigenze di vacanza: tutti vogliamo passare una migliore estate e avvicinarci progressivamente alla normalità ma ciò si potrà ottenere solo rispettando in modo ordinato i tempi previsti“.

Magrini sul richiamo: i nuovi vaccini

Il direttore dell’Aifa ha inoltre fatto il punto sui nuovi vaccini tra cui Curevac, il terzo a vettore virale dopo AstraZeneca e Johnson & Johnson, in arrivo a luglio. I vaccini a Rna, ha dichiarato, hanno dato risultati promettenti per l’Ebola (il virus responsabile dell’epidemia che ha colpito l’Africa) e dunque rientrava in una strategia di ricerca e sviluppo del tutto comprensibile applicare tale modello anche nella risposta al Covid-19. “Hanno raggiunto velocemente risultati straordinari in termini di efficacia e sicurezza“, ha evidenziato.

Quanto invece al vaccino italiano di ReiThera, a cui la Corte dei Conti ha bloccato i finanziamenti, ha spiegato che fino a quando non si avrà modo di leggere la sentenza integrale è meglio non commentare la vicenda. In generale secondo lui è però fondamentale disporre di vaccini su cui si possano esercitare leve pubbliche per garantire al meglio la salute collettiva e globale.

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