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Mamma Federica: “Giulia stava morendo di anoressia ed ha aspettato 6 mesi il ricovero”

Il terribile calvario di Giulia è stato ripercorso da sua madre

La difficoltà di intervenire in tempo e con cure adeguate: “Giulia stava morendo di anoressia ed ha aspettato 6 mesi il ricovero”

Mamma Federica lo ha spiegato bene a Fanpage: “Giulia stava morendo di anoressia ed ha aspettato 6 mesi il ricovero”. Il terribile racconto della madre di una 13enne salvata in extremis dopo un calvario di tre anni diventa un caso scuola, uno dei tanti, per parlare della terribile patologia e dei criteri di accesso alle cure. Ha detto Federica Bottini: “Ho iniziato ad accorgermi che qualcosa non andava appena dopo il lockdown. Mia figlia aveva iniziato a selezionare ed eliminare alcuni alimenti, le chiesi perché e mi rispose che si sentiva fuori forma dopo settimane chiusa in casa a pasticciare“.

Quella volta al mare: non mangiò più

Poi i problemi sono diventati gravi: “Eravamo al mare e aveva smesso totalmente di mangiare e di bere. Preoccupati l’abbiamo subito portata da una psicologa, che le ha diagnosticato l’anoressia”. A quel punto la richiesta di aiuto alla medicina: “Per la prima visita a pagamento da uno specialista avremmo dovuto aspettare due mesi, Giulia aveva perso 15 kg in dieci giorni e così decidemmo di portarla al pronto soccorso. In n ospedale la monitoravano per il cuore e i reni, ma lei aveva bisogno di un aiuto psicologico, infatti stava continuando a perdere peso”. Poi l’altra strada: quella di una comunità terapeutica con programmi centrati sulla riabilitazione psicologica e nutrizionale.

Le tre sole comunità in Lombardia

Ce ne sono tre in Lombardia: “I posti dedicati per i pazienti lombardi sono solo una piccola parte e l’iter burocratico per accedervi è infinito”. Poi uno stop: “Ci avevano detto ‘ok, possiamo ricoverare vostra figlia, ma ci vorranno dai 9 ai 12 mesi di attesa‘ ed a quel punto io e mio marito ci siamo guardati e abbiamo detto ‘Nostra figlia è spacciata, è morta’”. Bisognava pagare “ma noi non potevamo permettercelo, il ricovero in quella comunità costava 300 euro al giorno e avevamo già speso tutti i nostri risparmi per farla visitare da specialisti in privato”.

“Giulia stava morendo di anoressia”

Poi l’epilogo buono: “Dopo sei mesi finalmente è stata ricoverata in una comunità del Varesotto. Quel giorno ho pianto tutte le mie lacrime, non sapevo se l’avrei rivista, ma oggi ringrazio i medici che me l’hanno salvata“.