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Manovra approvata alla Camera dopo la maratona notturna: adesso tocca al Senato. I punti di scontro

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L'approvazione definitiva della Manovra passa ora al Senato

Il primo step verso la concretizzazione della nuova Manovra è ufficialmente stato completato. Dopo una lunga maratona notturna, la Camera dei Deputati ha approvato pochissime ore fa il testo della nuova legge di bilancio con 197 sì e 129 no: l’approvazione è arrivata dopo due settimane molto intense dove maggioranza e opposizione si sono scontrate su alcuni temi particolarmente caldi come il tetto al contante o il limiti relativi all’accettazione dei pagamenti con il POS.

Venerdì sera, in serata, l’Aula aveva dato la sua approvazione alla questione di fiducia posta dal governo con 221 voti favorevoli e 152 contrari, mentre in 4 erano stati gli astenuti.

Soddisfatto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che a proposito di questo importante traguardo ha commentato: “È come gli aerei, quando c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”.

Il testo ora passa al Senato

I dettagli della nuova legge di bilancio ora dovranno essere discussi e approvati dal Senato, che lo esaminerà a partire dal 27 dicembre ma non mancano ulteriori polemiche.

L’opposizione, infatti, si è lamentata per alcuni emendamenti presentati dal Governo subito dopo la fiducia: si tratta delle modifiche che riguardano l’acquisto da parte dello Stato di Villa Verdi, il contrasto alla peste suina in Piemonte e l’allineamento sulle coperture.

Manovra, tutte le misure: dal fisco al Reddito di cittadinanza

Sono numerosi i fronti sui quali il Governo si è dovuto attivare (e scontrare) rispetto alla nuova manovra di bilancio.

Per quanto riguarda il fisco, la Manovra amplierà la platea di potenziali professionisti e partite IVA beneficiari del regime forfettario al 15%. In aggiunta, fino a 100 mila euro non verrà applicata la flat tax incrementale del 15%. Ci sarà inoltre un taglio contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro; la manovra, inoltre, amplia la platea per il taglio del cuneo fiscale al 3% (con un’estensione prevista per i redditi fino a 25mila euro, mentre prima era prevista fino ai 20mila). Con la flax tax, per semplicità, tutti i contribuenti che guadagnano fino ad una certa cifra pagheranno quindi le stesse tasse.

Grandi cambiamenti anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, per il quale ci sarà un’importante stretta. Perderà il sussidio, infatti, chi deciderà di rifiuta la prima offerta di lavoro, anche se questa non risulterà essere “congrua”. Un’altra importante novità è che dal 1 gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza per i giovani tra i 18 e i 29 anni sarà legata al completamento della scuola dell’obbligo.

Notevoli anche le novità relative alle pensioni minime, che verranno alzate a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Sarà invece rivista per due anni la rivalutazione automatica che aumenta dall’80 all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo; gli assegni più alti invece vedranno una riduzione della percentuale dello scaglione.