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Manovra, Lega e Forza Italia pronti all'affondo

Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega

Lega e Forza Italia, insieme a Noi moderati, sono pronti all'affondo sulla manovra di Bilancio 2023: la Meloni è aperta al confronto in Parlamento

I partiti di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini continuano a dissociarsi dalle peculiarità di alcuni punti della Manovra, sviluppate da Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia nelle ultime settimane. Mirano a correggerli in Parlamento.

La Meloni mette le mani avanti

Che gli alleati di Forza Italia e Lega fossero in disaccordo su degli aspetti della bozza che circola della Manovra – e che dovrà essere approvata entro e non oltre il prossimo 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio – non è una novità. Così il presidente del Consiglio decide di fare una contromossa, e smorzare anticipatamente qualsiasi tipo di fuoco: «Credo nel lavoro parlamentare, so che il Parlamento, se non c’è un atteggiamento pregiudiziale, può produrre cose molto buone». E conclude: «Credo possa intervenire su tutto».

Noi moderati dalla parte di Forza Italia e Lega

Spalleggiata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, Giorgia Meloni si è resa sì disponibile al confronto, ma è chiaro che difenderà, quanto più possibile, la sua impostazione della manovra, una legge di bilancio «coraggiosa e concreta, che bada al sodo e offre una visione sulle priorità economiche». Dall’altra parte, Berlusconi e Salvini – e il partito di orientamento centrista guidato da Maurizio Lupi – mettono in dubbio l’opportunità di lanciare subito Quota 103, ovvero la «Pensione Anticipata Flessibile». Su una manovra di Bilancio per così dire «obbligata», come la definisce il capogruppo di FI Alessandro Cattaneo, c’è da aspettarsi un complesso dibattito, combattuto tra diversi punti di vista.