La natura ha bisogno di essere rispettata e curata in ogni zona d’Italia. Nelle aree protette c’è tanto lavoro da fare e serve mano d’opera. Così, per coniugare questi bisogni con l’educazione alla tutela ambientale e le ragioni della rieducazione e del reinserimento sociale dei detenuti, il Ministero della Giustizia e quello dell’Ambiente hanno deciso di favorire proprio l’attività lavorativa dei condannati nei parchi.
I dettagli del progetto saranno definiti con accordi tra i singoli parchi e l’amministrazione penitenziaria. Il primo a partire dovrebbe essere quello delle Cinque Terre, in Liguria. A seguire altre zone protette che si trovano nel Belpaese.