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Meloni annuncia che andrà a Kiev proprio mentre Medvedev minaccia l’uso del nucleare

Giorgia Meloni annuncia dal vertice con Scholz che andrà a Kiev in un momento molto delicato

La decisione giusta della Meloni nel momento che si profila come il più "sbagliato" in quanto ad escalation: la leader annuncia che andrà a Kiev

Giorgia Meloni annuncia dal vertice tedesco con Olaf Scholz che andrà a Kiev e lo fa proprio mentre Dmitrij Medvedev minaccia l’uso del nucleare se l’Ucraina attaccasse territori russi: un quadro poco incoraggiante che vede la premier prendere una decisione “doverosa” in senso atlantico giusto quando essere atlantisti è quanto meno più problematico del solito

Meloni annuncia che andrà a Kiev 

E la Meloni ha dato l’annuncio in ore concitate sul timing del conflitto, ore in cui la Germania dice di avere le prove dei crimini di guerra dei soldati di Putin, gli Usa si preparano a mandare quegli stessi missili a lunga gittata che potrebbero innescare la reazione atomica e l’orrore in Ucraina si avvicina al suo “macabro compleanno”. Definirlo un casino totale, a contare che di soluzioni negoziali non c’è neanche l’ombra, non è peccato. 

Il viaggio giusto nel peggiore dei momenti

La Meloni ha esordio spiegando che  “c’è una forte sintonia tra Italia e Germania che hanno lavorato per sostenere l’autodifesa di Kiev, continueremo a farlo finché quando sarà necessario”. Poi ha lanciato il sasso nello stagno: lei sarà in Ucraina “prima del 24 febbraio”. E mentre l’Europa non di scolla di dosso la scimmia della guerra nucleare a tenere la scimmia ben salda sulla spalla del continente ci ha pensato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, in un’intervista ripresa dalla Tass. Lui ha minacciato con il suo solito linguaggio brutale l’uso di armi nucleari contro l’Ucraina se Kiev dovesse attaccare regioni russe. Medvedev ha detto che la risposta di Mosca agli attacchi di Kiev alla Crimea o a qualsiasi altra regione russa “profonda” sarà dura e convincente. 

Medvedev e la dottrina nucleare di reazione

Medvedev, che pochi giorni fa aveva duellato verbalmente con il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto, era stato presidente della Russia negli anni in cui Putin non poteva ricandidarsi e sembra aver studiato molto bene da leader spiccio: “Secondo la nostra dottrina nucleare, la Russia può usare armi nucleari se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull’avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l’esistenza dello Stato è in pericolo“.