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Incendiati a Roma 16 veicoli di Poste Italiane: la rivendicazione degli anarchici

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Incendio nella notte a Roma: coinvolti 16 veicoli di Poste Italiane. Sono stati gli anarchici

Nella notte tra 17 e 18 marzo a Roma (intorno alle ore 3.30) si è sviluppato un incendio nel corso del quale hanno presso fuoco ben sedici autovetture di Poste Italiane, andate completamente distrutte. Per fortuna nessuna persona è rimasta coinvolta nel rogo, e grazie al rapido intervento di Polizia e Vigili del fuoco il grosso incendio è stato prontamente domato senza ulteriori danni.

Sedici autovetture di Poste Italiane vanno a fuoco

Le sedici vetture andate a fuoco si trovavano in viale Palmiro Togliatti, Roma. L’incendio si è sviluppato in piena notte: verso le 3.30, e per fortuna oltre alle autovetture di Poste Italiane non ha coinvolto nessun’altro veicolo né persona alcuna.

Starà ora alle indagini chiarire se il pericoloso incendio sia stato un atto doloso di qualche piromane oppure colposo, causato da un incidente e poi propagatosi alle altre autovetture. Chiaro è che ogni pista verrà attentamente valutata dagli inquirenti vista la gravità del fatto.

Potrebbero essere di grande aiuto le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, grazie alle quali si spera di riuscire a ricostruire l’intera vicenda.

Non è il primo episodio di questo genere avvenuto a Roma in questi mesi: già a gennaio alcuni veicoli di Telecom Italia erano stati dati alle fiamme da un gruppo di anarchici. In questo caso però l’incendio alle vetture di Poste Italiane non è stato rivendicato da nessun gruppo

La rivendicazione

Nelle scorse ore la verità è venuta a galla: a dare fuoco alle auto sono stati gli anarchici, in solidarietà a Cospito. La rivendicazione è giunta dal gruppo su Telegram e su diversi blog, dove è apparso il seguente messaggio:

Salutiamo il 150esimo giorno di sciopero della fame del nostro fratello e compagno Alfredo Cospito , regalandoci la gioia di attaccare con il fuoco le infrastrutture dello Stato Italiano, nello specifico abbiamo incendiato 16 macchine di proprietà delle Poste Italiane. Siamo fieri di aderire alla campagna di vendetta, contro l’abominio del 41 bis, l’ergastolo ostativo e la condanna a morte di Alfredo lanciata contro lo Stato Italiano..