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Si registra un flop nel primo giorno di applicazione del numero chiuso alle spiagge di Napoli: nessun controllo da parte dei gestori dei lidi che accusano il comune “Tocca a loro effettuare i controlli”.
Spiagge di Napoli, subito flop il numero chiuso
A partire dal 1 luglio a Napoli, in accordo con l’Autorità Portuale, si sarebbe dovuto applicare il numero chiuso alle spiagge libere di Palazzo Donn’Anna e delle Monache, ma qualcosa è andato storto.
La conta dei bagnanti infatti è stata saltata, o meglio, mai del tutto fatta partire dai gestori dei lidi: “Noi non abbiano neppure ricevuto il protocollo d’intesa che avremmo dovuto firmare. Ci siamo limitati a partecipare ad un incontro alcune settimane fa, poi basta“.
La colpa è del Comune
Secondo il gestore del lidi di palazzo Donn’Anna però la colpa sarebbe da attribuire a monte al comune partenopeo: “Secondo il Comune dovremmo garantire anche il salvamento sulla spiaggia libera qui a fianco. Bene, servono altri 4 bagnini. Se li assumono loro, va benissimo. Io non ho alcuna autorità per chiedere il documento di identità“, ha poi dichiarato un addetto alla vigilanza dell’hotel.
Come dichiarano alcuni testimoni e addetti ai lavori, ad aggravare la posizione del comune sarebbe l’assenza di un rappresentante sui lidi, giusto per monitorare la situazione.
I gestori si oppongono
Nella giornata di venerdì in piazza Municipio hanno manifestato i gestori dei lidi, piazzando ombrelloni e sedie davanti a Palazzo San Giacomo.
Come già accaduto giorni prima dell’approvazione del protocollo, i gestori delle spiagge libere chiedono la revoca del numero chiuso: “Il problema del sovraffollamento delle spiagge pubbliche si risolve allargandole, non riducendo ulteriormente il diritto al mare dei napoletani. Si rimuovano cancelli e ostacoli privati che illegittimamente impediscono l‘accesso al mare”.