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Naufragio nell'Egeo: morti migranti tra cui sei bimbi

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Naufragio di migranti nel Mar Egeo, un altro al largo della Tunisia. Nove le vittime, tra cui 6 bambini nel primo caso, 48 nel secondo.

Altre due tragedie del mare che hanno coinvolto migranti. Un naufragio è avvenuto nel Mar Egeo, l’altro al largo della Tunisia. In questo secondo caso sono stati recuperati quarantotto corpi (qualche fonte dice quarantasei) al largo delle isole tunisine di Kerkennah. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno del Paese nordafricano. La procura di Sfax ha aperto un’inchiesta. Numerose le persone che mancano all’appello: a bordo dell’imbarcazione ce n’erano almeno 180, ha riferito un superstite al naufragio. Sessantotto quelle salvate finora: 60 tunisini, due marocchini, un libico, e cinque provenienti da altri Paesi africani. I cadaveri recuperati sono stati trasportati all’ospedale Habib Bourguiba di Sfax, dove ora si procede alle operazioni d’identificazione.

Nove le vittime nell’Egeo orientale, al largo delle coste turche: sei bambini, due uomini e una donna. L’ha riferito l’agenzia di stampa turca Anadolu. La strage sembra sia stata causata da un’avaria del motoscafo nel distretto di Demre, nel Golfo di Antalya, meta di vacanza di numerosi turisti. Cinque le persone salvate, una rimane dispersa.

La tragedia e i salvataggi

L’ agenzia di stampa turca Dogan ha riferito che i migranti si dirigevano verso l’Europa, ignota la destinazione precisa. Il primo approdo, seguendo la loro rotta, è una piccola isola greca, Kastellorizo, di fronte alla città turca di Kas. Le nazionalità delle vittime non sono state ancora rese note.

Intanto nelle stesse ore i servizi di salvataggio marittimo spagnoli hanno salvato 240 persone partite dal Nord Africa con undici barche.

Migranti in mare

Il commento di Matteo Salvini

Il vicepremier e ministro degli Interni italiano, che in queste ore sta suscitando polemiche per aver annunciato la fine della “pacchia per i clandestini”, è intervenuto per commentare le due tragiche vicende e in particolare la più grave, il naufragio avvenuto al largo della Tunisia.

Il segretario federale della Lega Nord ha sostenuto che quest’ultima è un Paese “libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti” e ribadito che in Italia continua la crisi economica per gli autoctoni, perciò gli mancano le condizioni per ospitare “mezzo continente africano”.

Perciò Matteo Salvini intende lavorare in collaborazione con i Paesi africani per limitare le immigrazioni e aumentare (rispetto quanto ha fatto Minniti) i rimpatri degli immigrati irregolari. A questo scopo, il capo del Carroccio ha annunciato l’intenzione di recarsi proprio in Tunisia, perché il problema dell’immigrazione clandestina “va risolto” e senza ulteriori lungaggini.

Matteo Salvini