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Neonata morta in culla a Caserta: il dettaglio che ha svelato l’orrore

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Neonata trovata morta in culla a Caserta: l'accusa ai genitori e le indagini

Durante l’udienza del processo ai genitori della piccola Aurora Savino, la neonata di soli 45 giorni trovata morta in culla il 2 settembre del 2023 a Santa Maria a Vico, nella provincia di Caserta, emerge come i due non volessero la presenza dei carabinieri sul posto dopo la morte della loro bambina. Emanuele Savino, 28 anni e Anna Gammella, 21, i genitori della piccola, sono ora accusati del suo omicidio; la coppia ha anche altri due figli che, dopo la vicenda, sono stati sottratti alla loro custodia.

Neonata morta in culla a Caserta: le parole del comandante dei carabinieri

Il comandante della stazione dei carabinieri di Santa Maria a Vico, Luisiano D’Ambrosio, è stato ascoltato nell’aula della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere. Il comandante ha risposto alle domande del pm raccontando che, una volta sul posto, aveva avuto un diverbio con i genitori e i parenti della bimba “perché non volevano che fossimo lì“. Il carabiniere ha inoltre affermato di aver visto la bimba adagiata nella culla, con gli occhi semiaperti e lividi sul volto. Anche il nonno paterno della piccola Aurora si è espresso in aula, dichiarando ai magistrati di aver pensato che la nipote fosse morte per cause naturali, tanto da averle praticato le manovre di rianimazione. L’uomo ha inoltre riferito di aver allertato anche le pompe funebri, trovate già sul posto al momento dell’arrivo dei militari dell’Arma. Al momento in cui all’uomo sono state mostrate le foto del corpo martoriato della bambina, avrebbe affermato che fossero state alterate e non corrispondenti a realtà.

I risultati delle indagini: cosa è emerso

Nella casa in cui viveva a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, la bimba era stata trovata morta il 2 settembre 2023 con ustioni ed ecchimosi sul corpo. In merito a ciò, i genitori avevano riferito ai carabinieri che la bambina si sarebbe ustionata la sera prima durante il bagnetto. Eppure dalle indagini, che hanno preso in esame sia i messaggi che i genitori della piccola si erano scambiati dopo la morte della piccola, che i risultati dell’autopsia, è emerso un quadro differente che ha condotto all’arresto dei due. Stando a quanto riferito dagli inquirenti, la coppia si sarebbe resa responsabile della morte di Aurora. Da quanto emerge, la bimba sarebbe stata violentemente colpita dal padre, che le avrebbe procurato una doppia frattura a cranio e viso e un vistoso ematoma. Tra l’altro, le indagini hanno rivelato anche che, nei 45 giorni di vita, la bambina non era stata sottoposta a nessuna visita medica.