Quando ci sono di mezzo il potere, il passato e un trono, anche i legami tra re Carlo, William e Harry diventano instabili come vetro sotto pressione.
A Buckingham la tensione sale: tra re Carlo e William è gelo?
A Buckingham Palace si respira un’aria che sa di tempesta. Non di quelle che si vedono in tv, ma di quelle silenziose, che ribollono sotto i sorrisi ufficiali.
Stavolta, il duello sarebbe tra re Carlo e il principe William. Un padre. Un figlio. Ma anche due uomini che, pare, vogliano cose molto diverse per la monarchia.
A far scattare la miccia? Un nome che da tempo divide, più che unisce: Harry. Il duca di Sussex tornerà nel Regno Unito a settembre e, secondo fonti vicine alla famiglia, ci sarebbe stato un tentativo da parte del sovrano di organizzare un incontro privato. Tentativo che non sarebbe stato digerito da William, preoccupato – o forse irritato – da un riavvicinamento che rischia di riaprire ferite mai chiuse. Lo scontro, dicono, non si è fatto attendere. Carlo avrebbe posto fine al dibattito con parole secche, forse rabbiose: “Sono io il re, non tu.” Quella frase è rimbalzata ovunque, come uno schiaffo simbolico. E qualcosa, da quel momento, si è rotto.
Ian Pelham Turner, ex fotografo di corte oggi commentatore tv, ha raccontato di un William determinato a guidare, anche se formalmente non è ancora sul trono. “Sembra voglia già decidere tutto lui”, ha detto. Un’ombra lunga, quella del primogenito, che si starebbe allungando troppo sulle stanze del padre. E re Carlo, uomo dai tempi lenti ma dalla pazienza corta, avrebbe risposto con fermezza. Anche grazie al sostegno della regina consorte Camilla, che secondo indiscrezioni lo avrebbe spinto a “mettere dei paletti”. Non per capriccio. Per sopravvivenza istituzionale.
Crisi familiare dietro le quinte della monarchia: re Carlo e William divisi
Settembre si avvicina. E con lui, il ritorno di Harry su suolo britannico. Ma sarà davvero il momento del confronto? Nessuno lo sa. Forse nemmeno lui. Quel che sembra certo è che il sovrano sarebbe disposto a parlargli. Per ricucire, forse. O almeno per chiarire. Ma intorno, il silenzio è denso. William – raccontano – si opporrebbe a qualsiasi forma di riconciliazione. Non si fida. O non perdona. E forse non è il solo.
Da quando Harry ha lasciato la vita reale, molte cose sono cambiate. Lui e Meghan hanno costruito una nuova esistenza oltreoceano. Archewell, Netflix, Spotify. Il documentario, poi il libro. Spare non ha solo venduto milioni di copie: ha sparso benzina su ferite familiari già infiammate. Dettagli, confessioni, accuse. Alcune cose non si cancellano, nemmeno con un tè tra parenti.
E William? Lui, ferito dal contenuto dell’autobiografia, si è chiuso. Pare non voglia più sentire parlare del fratello. Almeno non in casa, non in famiglia. Di fatto, ogni tentativo di pace sembra passare da un bivio: da una parte, il desiderio di Carlo di tenere insieme ciò che resta; dall’altra, l’ostinazione di William, che guarda avanti, come se il passato fosse solo un peso.
Pelham Turner, ancora lui, dice una frase che fotografa tutto: “William può anche sentirsi pronto a governare, ma oggi il re è Carlo.” Una verità ovvia, certo. Ma anche un promemoria per chi, dentro Palazzo, sembra già guardare al dopo.
In fondo, sotto le corone e i titoli, resta una cosa sola. Una famiglia. Divisa, complicata, ingombrante. E sempre – irrimediabilmente – sotto i riflettori.