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Omegle, il sito di video chat anonima chiude dopo 14 anni di attività

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Omegle, un sito web che metteva in contatto sconosciuti via chat, chiude dopo essere stato accusato di aver favorito l'abuso di minori

Il sito è stato recentemente coinvolto in un processo, in cui è stato accusato di aver messo in contatto una ragazza di 11 anni con un pedofilo.

Omegle chiude dopo 14 anni di attività

Il fondatore Leif K-Brooks ha annunciato la chiusura mercoledì. Il creatore di Omegle ha sottolineato gli aspetti positivi della piattaforma, utilizzata “per esplorare culture straniere, per ottenere consigli sulla propria vita da terze parti imparziali e per contribuire ad alleviare i sentimenti di solitudine e isolamento“. Ha, tuttavia, anche messo in luce i problemi del sito web, soprattutto con i predatori sessuali. “Non ci può essere un resoconto onesto di Omegle senza riconoscere che alcune persone ne hanno abusato, anche per commettere crimini indicibili” ha dichiarato nel comunicato.

Gli esordi

Lanciato nel 2009, il sito ha inizialmente guadagnato consensi tra gli adolescenti, ma è rimasto una piattaforma di video-chat relativamente marginale. La sua risonanza culturale è stata discontinua, soprattutto con la diffusione di social come Discord. Ha, tuttavia, conosciuto una nuova popolarità nel 2020, quando diversi creator di TikTok e YouTube hanno iniziato a postare video in cui utilizzavano il servizio di chat anonimo. Poco dopo il lancio, Omegle si è guadagnata la reputazione di piattaforma che lottava per fermare gli abusi sessuali sui minori. Il sito, infatti, è stato citato in numerose cause del Dipartimento di Giustizia, che si sono risolte con condanne per reati sessuali. Nel 2022, ha presentato oltre 608mila segnalazioni al NCMEC (National Center for Missing and Exploited Children), che raccoglie gli avvisi di materiale sospetto di abusi sessuali su minori dalle piattaforme online.

Il processo

Il sito web è stato citato in giudizio nel 2021 per aver favorito il traffico sessuale e aver fatto incontrare una ragazza, all’epoca undicenne, con un uomo che in seguito ha abusato sessualmente di lei. Carrie Goldberg, il cui studio legale rappresenta la vittima, ha dichiarato che la chiusura di Omegle è stata il risultato di una mediazione tra la piattaforma e la sua cliente. L’annuncio della chiusura ha spinto alcuni utenti a postare su X i loro meme preferiti nati dal sito di chat. Le reazioni, tuttavia, si sono concentrate soprattutto sulla nomea del social. Matt Bernstein, un influencer di politica progressista con oltre 400mila follower, ha postato: “rip omegle, pensieri e preghiere a tutti i 35enni con cui ho parlato quando avevo 14 anni“.