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Padova, eseguito il primo trapianto di cuore estratto da un cadavere: l'operazione è riuscita con successo

Trapianto

Nell'ospedale di Padova è stato eseguito il primo trapianto di cuore asportato da un corpo deceduto che aveva cessato ogni attività elettrica da venti minuti: si tratta del primo caso al mondo

Ancora progressi per la medicina italiana. Nel presidio ospedaliero di Padova è stato eseguito il primo trapianto di cuore asportato da un corpo deceduto che aveva cessato ogni attività elettrica da venti minuti.

Il primato dell’Italia

Si tratta di un traguardo importante per il nostro Paese, in quanto permetterà d’ora in poi di non dover più rinunciare a concrete possibilità di salvare vite umane altrimenti spacciate. Ci sono precedenti operatori simili, in cui trapianti di cuore sono avvenuti dopo che l’organo era fermo solo da pochi minuti. Ma la legge italiana non consente questo. La stessa prescrive che il prelievo dal corpo deceduto possa avvenire solo quando il cuore ha cessato l’attività da almeno venti minuti. A commentare per primo l’intervento riuscito è stato il direttore della cardiochirurgia padovana Gino Gerosa: «Per primi al mondo abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da venti minuti» ha ribadito tra soddisfazione e orgoglio.

Chi era il donatore?

Il cuore donato era di un uomo colpito da morte cardiaca, con contestuali e irreversibili danni cerebrali che avrebbero vanificato ogni accanimento terapeutico. Anche in un caso simile – com’è successo, d’altronde –, è imposta dalla legge l’osservazione per venti minuti della residua attività del cervello fino al suo spegnimento, prima di procedere con l’espianto del cuore.