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Palermo, università nel caos: docente nel mirino per dichiarazioni contro gli ebrei

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Docente universitario di Palermo finisce nel mirino per post sugli ebrei: arriva la replica dopo le critiche sui social.

A Palermo esplode la polemica intorno a un docente universitario dopo alcune dichiarazioni offensive nei confronti della comunità ebraica. Le parole del professore hanno subito scatenato reazioni di indignazione sia tra gli studenti che sui social, sollevando un dibattito acceso sulla responsabilità di chi ricopre ruoli educativi e sul confine tra libertà di opinione e istigazione all’odio.

L’università e le istituzioni locali sono ora chiamate a prendere posizione, mentre cresce la pressione dell’opinione pubblica per chiarimenti e provvedimenti.

Palermo, università in subbuglio: docente nel mirino per frasi contro gli ebrei

Un docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, Luca Nivarra, è finito al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di un post sui social. Nel messaggio, il professore invitava i propri contatti a “ritirare l’amicizia su Facebook dagli ebrei”, anche da quelli che dichiarano dissenso verso le azioni del governo israeliano e delle Forze di Difesa di Israele, accusandoli di contribuire a coprire presunti crimini.

“Anche agli amici buoni, che si dichiarano disgustati da quello che sta facendo il governo di Israele e l’Idf. Mentono e con la loro menzogna contribuiscono a coprire l’orrore: è una piccola, piccolissima cosa ma cominciamo a farli sentire soli, faccia a faccia con la mostruosità di cui sono complici”.

Il rettore Midiri ha ricordato che l’Università di Palermo ha già affrontato la questione mediorientale con diverse mozioni approvate nel 2024 e confermate nel 2025, condannando sia gli attacchi di Hamas che le operazioni militari israeliane a Gaza. Pur ribadendo la ferma condanna delle atrocità e la difesa dei diritti umani, il rettore ha chiarito che l’appello del professor Nivarra rappresenta un’iniziativa personale pericolosa e contraria dai principi istituzionali.

Palermo, docente nel mirino per frasi contro gli ebrei: reazioni istituzionali

La vicenda ha attirato anche l’attenzione del ministero dell’Università e della Ricerca. La ministra Anna Maria Bernini ha contattato telefonicamente il rettore Midiri, ribadendo che le affermazioni del docente non offendono solo la comunità ebraica ma tutti coloro che si riconoscono nei principi del rispetto reciproco e della convivenza civile.

“Le parole del rettore Midiri rappresentano una presa di distanza netta e doverosa da affermazioni inaccettabili, rendendo onore all’intera comunità accademica palermitana. I conflitti si superano con il dialogo, non con l’isolamento, ed è solo attraverso questa via che si può costruire un autentico percorso di pace, obiettivo al quale l’Italia e la comunità internazionale continuano a dedicare il proprio impegno”.

Palermo, università nel caos: la replica del docente sotto accusa

Lo stesso docente, dopo le prime critiche, ha replicato sui social minimizzando le accuse di antisemitismo e sostenendo che il suo obiettivo fosse denunciare ciò che ritiene ingiustizie senza rivolgersi direttamente a singoli individui.

Mi rivolgo a chi, intervenendo sulla mia pagina, mi ha coperto di insulti e minacce, di cui, sinceramente, mi curo assai poco, anzi nulla. Potete continuare a sbraitare e a ricorrere ad un vocabolario da adolescenti a corto di fantasia; potete darmi dell’antisemita quando io non lo sono affatto. Ma una cosa è certa: che tra me e gli artefici di questi orrori c’è una distanza insuperabile; mentre per voi, nella migliore delle ipotesi, sono israeliani che sbagliano. Adesso potete riprendere a snocciolare il vostro rosario di insulti e minacce; nulla rispetto al rischio cui siete esposti voi, di avere qualcosa a che fare, anche così, solo alla lontana, con questi assassini”.