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Pandoro-gate, accordo in vista tra Chiara Ferragni e la signora Adriana

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Chiara Ferragni e il Pandoro “Pink Christmas”: raggiunto un accordo con una consumatrice? Gli ultimi sviluppi del caso.

Il “Pandoro Pink Christmas” è diventato simbolo di una vicenda tra beneficenza e marketing controverso. Chiara Ferragni è accusata di truffa aggravata per aver promosso dolci natalizi e pasquali come iniziative solidali, finite sotto inchiesta per presunte irregolarità nelle donazioni. Tra i consumatori coinvolti spicca Adriana, pensionata di 76 anni, che aveva acquistato il pandoro convinta di sostenere una causa benefica, scoprendo poi che la realtà era diversa.

Pandoro-gate: il contesto giudiziario e le accuse

Chiara Ferragni, insieme al suo ex collaboratore Fabio Maria Damato e al presidente del Cda di Cerealitalia Francesco Cannillo, è imputata per truffa aggravata con l’accusa di aver ingannato i consumatori, ottenendo un presunto profitto di circa 2,2 milioni di euro e vantaggi in termini di immagine. Per la Procura, le donazioni a favore dell’ospedale e delle iniziative benefiche erano fisse, indipendenti dagli acquisti, contrariamente a quanto suggerito dalle comunicazioni commerciali.

Pandoro-gate, Chiara Ferragni verso il risarcimento a nonna Adriana

Si avvicina un accordo tra Chiara Ferragni e una delle consumatrici coinvolte nella vicenda del Pandoro “Pink Christmas”, oggetto di un procedimento per truffa aggravata a Milano. La pensionata campana Adriana, 76 anni, aveva acquistato il dolce convinta di sostenere un’iniziativa benefica e a settembre si era costituita parte civile nel processo che vede imputata l’influencer insieme a due collaboratori.

L’intesa prevederebbe un risarcimento intorno ai 500 euro (cifra non confermata), somma che la donna dovrebbe accettare revocando formalmente la propria richiesta di danni alla prossima udienza del 4 novembre. I legali della signora hanno spiegato che la loro assistita voleva fare beneficenza e ha compreso solo ad aprile che la sua donazione non era stata canalizzata come previsto.

La vicenda riguarda la vendita del Pandoro, promosso come iniziativa solidale a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino, e il successivo contenzioso per presunte irregolarità nella gestione dei fondi raccolti. L’accordo con Ferragni permetterebbe di chiudere la vertenza individuale, pur lasciando aperto il procedimento principale, che coinvolge anche le cosiddette “uova di Pasqua” e altre campagne promozionali con finalità benefiche.

Il procedimento riprenderà il 4 novembre, quando il giudice dovrà formalizzare la soluzione extragiudiziale con la signora Adriana e valutare le richieste delle associazioni di consumatori.

Successivamente, il processo potrebbe svolgersi con rito abbreviato, accelerando la fase dibattimentale con udienze già fissate per il 25 novembre e il 19 dicembre. In caso di condanna, la sentenza potrebbe arrivare già a gennaio 2026. Ferragni ha sempre ribadito la propria estraneità ai reati contestati, sottolineando la trasparenza delle operazioni e la regolarità delle donazioni effettivamente effettuate.