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Papa Francesco in Canada per chiedere scusa ai nativi

Papa Francesco Canada

Papa Francesco vola in Canada per chiedere scusa ai nativi

Papa Francesco è arrivato in Canada dove porterà le scuse della Chiesa ai nativi dopo lo scandalo del “genocidio culturale” dove persero la vita tra i 3 e i 6 mila bambini nelle scuole residenziali. Ad accoglierlo il premier Trudeau e Mary May Simon, prima governatrice del Paese di origine inuit. Le attenzioni del Papa sono rivolte ai capi di Prime Nazioni Métis e Inuit che gli parlano sottovoce. All’incontro ci sono anche tre sopravvissuti.

All’arrivo non ci sono state cerimonie festose: “Si tratta di un viaggio penitenziale”, ha detto Bergoglio ai giornalisti in aereo. Il Papa è in Canada per “incontrare e abbracciare le popolazioni indigene” ma soprattutto “per la verità e la riconciliazione” degli avvenimenti che nel 2015 aveva definito come “genocidio culturale”. Il viaggio durerà cinque giorni, durante i quali raggiungerà il Quebec e il Circolo Polare Artico tra gli inuit di Iqaluit.

Papa Francesco in Canada chiede scusa per il “genocidio culturale”

Lo scandalo della “scuole residenziali” ha coinvolto 150 mila bambini nativi di 139 scuole tra l’Ottocento ed il Novecento in Canada. I piccoli furono soggetti a violenza ed abusi: strappati ai genitori e sradicati da case venivano affidati ad enti cristiani, per la maggioranza cattolici, dove gli aspettavano botte e malnutrizione.

Le vittime sono dai tre ai sei mila bambini. Sono state scoperte anche delle fosse comuni vicino a delle scuole: i resti di 215 bambini a Kamloops, 751 a Marieval, 182 vicino a Cranbrook.