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Cos'è e come funziona il parto in anonimato?

Una culla per la vita

Parto in anonimato in Italia: cos'è e come funziona. Questa possibilità, utilizzata raramente, permette alle donne di dare in adozione il proprio bambino in condizioni di riservatezza.

In questo articolo spiegheremo cos’è e come funziona in Italia il parto in anonimato. Tale possibilità, utilizzata raramente, permette alle donne di dare in adozione il proprio figlioletto in condizioni di riservatezza. Un argomento attuale, di cui si è tornati a discutere dopo l’episodio del piccolo Enea, il bambino di circa una settimana lasciato nella “Culla per la vita” del Mangiagalli di Milano. Tale incubatrice, opportunamente riscaldata per assicurare la sopravvivenza del neonato, permette di dare in adozione in maniera anonima e sicura il bimbo o la bimba appena venuta al mondo. La Culla per la vita del Mangiagalli venne istituita nel 2007 e, come informa il Post, è solo la terza volta che viene utilizzata finora.

Parto in anonimato, cos’è e come funziona: un atto legale in Italia

Il parto in anonimato permette di partorire in ospedale in condizioni di riservatezza senza riconoscere il bambino del quale viene riconosciuto lo stato di abbandono. Di conseguenza il piccolo risulterà adottabile.

La madre resterà segreta per sempre

Il parto in anonimato riconosce alla madre il diritto di rimanere anonima per sempre; nell’atto di nascita del piccolo viene quindi precisato come egli sia “nato da donna che non consente di essere nominata”. Una possibilità che tuttavia viene usata per poche centinaia di neonati all’anno.

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