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Pensione in anticipo, come fare: tutte le strade da Quota 100 all'Ape Sociale

Pensione in anticipo:

Sono diverse le strade, oltre a Quota 100, che i lavoratori hanno a disposizione per andare in pensione in anticipo: qui le principali.

Dal momento che la cosiddetta Quota 100 cesserà i suoi effetti entro la fine dell’anno, il governo sta studiando altre strade per uscire dal lavoro prima di aver maturato la cosiddetta pensione di vecchiaia che richiede, fino al 2022, 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi (o 66 anni e 7 mesi di età e almeno 30 anni di contributi per chi fa lavori usuranti o gravosi).

Pensione in anticipo: Quota 100 e Quota 41

  • La prima è proprio Quota 100, uno strumento che consente di andare in pensione a 62 anni di età con un minimo di 38 anni di contributi. La misura vale per chi matura questi requisiti entro il 31 dicembre 2021. Possono accedere a questa modalità tutti i lavoratori dipendenti e autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti), compresi gli iscritti alla Gestione separata Inps (ex co.co.co. e free-lance). La prestazione non è invece destinata al personale appartenente alle Forze armate, alla Polizia, alla Polizia penitenziaria, ai Vigili del fuoco e alla Guardia di Finanza per i quali contnuano ad applicarsi i requisiti previdenziali più favorevoli previsti da una specifica normativa del 1997.
  • La seconda è la cosiddetta Quota 41, attualmente destinata ad una fascia precisa di lavoratori, ma che una parte del governo vorrebbe estendere a tutti. Ad oggi, i requisiti richiesti per accedervi sono: almeno 12 mesi di contributi versati derivanti da effettivo lavoro (non valgono volontari e riscatti) prima del compimento dei 19 anni di età, almeno 41 anni di contributi e appartenenza ad una delle cinque categorie tutelate (disoccupati, invalidi, caregiver lavori usuranti o lavori gravosi).

Pensione in anticipo: anticipata e Ape Sociale

  • La terza è la pensione anticipata, che si ottiene perfezionando un requisito di natura contributiva pari a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, senza differenza fra lavoratori dipendenti privati, pubblici o autonomi. La misura non prevede invece un minimo di età anagrafica.
  • La quarta è l’Ape Sociale, una norma sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 la cui scadenza è al momento fissata al 31 dicembre 2021. Si tratta di un anticipo pensionistico per le persone che hanno almeno 63 anni e rientrano nelle categorie socialmente deboli (disoccupati o chi lavora e assiste in casa un familiare disabile).

Pensione in anticipo: lavoratori precoci e opzione donna

  • La quarta strada per uscire prima dal lavoro è la cosiddetta pensione per i lavoratori precoci, destinata a chi, indipendentemente dall’età, ha versato almeno 41 anni di contributi e ha lavorato prima dei 19 anni per almeno 12 mesi (contano anche i periodi di lavoro all’estero riscattati e i periodi riscattati per omissioni contributive). Costoro devono risultare in possesso di un’anzianità contributiva precedente al 1996.
  • La quinta strada è invece l’opzione donna, una misura che permette alle donne lavoratrici di ritirarsi con un minimo di 35 anni di contribuzione e di 58 anni di età (59 nel caso delle autonome). L’assegno viene però ridotto del 20-30% e rimane così per tutta la vita.